Bhutan: condannati per una videocassetta su Gesù

Due fratelli sono stati condannati rispettivamente  a tre e a tre anni e mezzo di carcere. Il piccolo regno himalayano prevede solo in teoria la libertà religiosa: i culti non buddisti sono molto limitati.


Thimpu (AsiaNews) - Benjamin e John Dai, due fratelli, sono stati arrestati l'8 gennaio scorso per aver fatto vedere una videocassetta su Gesù a casa di persone non cristiane. Lo rende noto la Commissione per la libertà religiosa dell'Alleanza mondiale evangelica (Wearlc). L'arresto è avvvenuto dopo la denuncia alla polizia da parte di un ragazzo presente alla proiezione.

Le condanne la scorsa settimana: tre anni per John, tre anni e mezzo per il fratello Benjamin. Ai due sono concessi 10 giorni per appellarsi alla corte con l'aiuto di un avvocato.

Il Bhutan è un piccolo regno isolato. La religione di stato è il buddismo mahayana. L'ingresso ai cristiani è proibito dal 1965, ma alcune Organizzazioni non governative cristiane, in modo particolare indiane, sono riuscite ad entrare nel Paese anche grazie alla mancanza di attenti controlli della polizia. In teoria, ma non in realtà,  la legge permette la libertà di culto. I cristiani devono attenersi a regole severe: non possono costruire chiese né riunirsi in modo libero. Il proselitismo è illegale, ma solo per chi non è di religione buddista.

Il re del Bhutan, Jigme Singye Wangchuk, in passato è stato anche colpevole di un grave caso di pulizia etnica ai danni di abitanti del Bhutan di etnia nepalese e religione indù. Il sovrano però ora cerca di traghettare il Paese verso una monarchia costituzionale. La nuova costituzione dell'agosto 2005 garantisce libertà di parola, opinione, pensiero, coscienza, religione e anche la facoltà di ricevere e diffondere informazioni, oltre alla liberà di riunione ed associazione. Ci sono però clausole come l'articolo 7.3: "Nessuna persone dovrebbe essere costretta ad appartenere ad un'altra fede tramite coercizione o convincimento". Inoltre l'articolo 7.21 garantisce alle autorità il diritto di limitare le libertà costituzionali per assicurare la sicurezza e l'armonia sociale.

Il sovrano minimizza le limitazioni e continua a sottolineare l'importanza della libertà e a dichiarare che pace e armonia sono una responsabilità di tutta la popolazione. Il Ministro della giustizia ribadisce che la libertà religiosa è un diritto fondamentali di tutta la popolazione, e non ci dovrebbero essere discriminazioni su base religiosa.

In questo quadro, la detenzione di Benjamin e John Dai sembra appartenere più al vecchio regno del Bhutan che al nuovo corso che il sovrano cerca di iniziare. Per questo, la Wearlc invita a pregare per la liberazione dei due fratelli e l'effettiva libertà religiosa in Bhutan ed invoca la benedizione dello Spirito Santo sui circa 3000 cristiani del Bhutan ed i loro ministri di culto.