Cina, inaugurata la Diga delle Tre Gole

Dopo 13 anni di lavoro, si conclude "la più imponente opera pubblica del Paese dopo la Grande Muraglia". A causa sua il governo ha sfollato circa due milioni di persone, ha distrutto opere architettoniche di valore e rischia di inondare di rifiuti le metropoli toccate dal fiume.


Chongqing (AsiaNews/Agenzie) – La Diga delle Tre Gole sullo Yangtze, il "Fiume Azzurro", è stata inaugurata oggi con una cerimonia pubblica cui hanno assistito i tecnici, gli amministratori e gli operai cinesi che hanno completato la costruzione della "più imponente opera pubblica del Paese dopo la Grande Muraglia".

Il completamento è avvenuto dopo 13 anni di lavori, con dieci mesi di anticipo rispetto al previsto, ma sulla sua scia vi sono polemiche ancora irrisolte. Lunga 2,3 chilometri e alta 185 metri, la diga e' infatti una delle più grandi opere di ingegneria mai realizzate al mondo, ma la sua costruzione e' stata osteggiata da attivisti per i diritti umani e per l'ambiente che lamentano i gravi danni che questa ha provocato.

Il dramma più evidente è senza dubbio quello degli sfollati: se per Pechino si tratta di 1,2 milioni di persone, diversi gruppi umanitari affermano con sicurezza che il numero totale si aggira oltre i  due milioni.

Altre polemiche riguardano il patrimonio artistico ed ecologico andato distrutto. Per fare spazio ai

40 miliardi di metri cubi d'acqua che occuperanno il bacino della diga, infatti sono state allagate cinque chiese cristiane ed innumerevoli opere architettoniche.

Il costo totale dell'opera è un'altra fonte di rimostranze da parte degli oppositori: se per il governo la diga è costata circa 22,5 miliardi di dollari, per molti esperti stranieri del settore "è impensabile" che essa sia stata terminata con un investimento minore ai 40 miliardi.

Tutte queste polemiche non hanno fermato il governo, che ritiene ogni lamentela "giustificata" dall'enorme quantità di energia che la diga riuscirà a produrre: nella sua fame di fonti energetiche, gli 84,7 miliardi di kilowatt ora all'anno che i 26 generatori annessi alla diga sono in grado di produrre – ancora in costruzione – sono un fine che giustifica ogni mezzo.

L'ultima preoccupazione riguarda l'inquinamento: molti temono che le chiuse presenti nella diga possano "inondare" di rifiuti le grandi città toccate dal Fiume Azzurro oppure lasciarle del tutto senza acqua potabile.