Sri Lanka: inviato giapponese incontra leader dei ribelli

A Kilinochchi, roccaforte delle Tigri, Akashi ha avuto un colloquio con il capo dell'ala politica dei ribelli. È l'ennesimo tentativo di riportare governo e Ltte al tavolo dei negoziati di pace. Vescovo di Jaffna: la popolazione è paralizzata dalla paura, la comunità internazionale intervenga in modo deciso.


Kilinochchi  (AsiaNews/Agenzie) – L'inviato giapponese in Sri Lanka è a Kilinochchi, roccaforte dei ribelli Tamil, dove ha incontrato il capo dell'ala politica dei separatisti, S.P. Thamilselvan. Yashushi Akashi si è recato nelle zone settentrionali controllate dell'Esercito delle Tigri per la liberazione dell'Eelam Tamil (Ltte), nonostante il rifiuto del loro leader, Prabhakaran, di incontrarlo.

Il viaggio rientra nei tentativi di riportare al tavolo dei negoziati di pace Ltte e governo. A febbraio i ribelli hanno abbandonato i colloqui programmati a Ginevra con Colombo, adducendo come motivazione l'escalation di violenze perpetrate a loro danno. Le Tigri combattono da 20 anni per l'indipendenza del nord-est, a maggioranza tamil.

Ieri Akashi ha incontrato il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse. Un suo portavoce si è limitato a riferire: "Hanno discusso per un'ora del presente stato del processo di pace". In un secondo momento il ministro cingalese degli Esteri, Mangala Samaraweera, ha informato l'India sullo stesso argomento. Il ministro ha incontrato a New Delhi il premier Manmohan Singh ed altri funzionari governativi.

Intanto da due giorni le autorità hanno imposto il coprifuoco nella penisola di Jaffna, nel nordovest, dove erano in programma manifestazioni anti-governative. L'iniziativa è seguita alle accuse dei ribelli alle forze di sicurezza, colpevoli - secondo loro - della scomparsa di 8 uomini tamil da un tempio indù a Jaffna. I militari hanno negato ogni responsabilità dell'incidente, avvenuto lo scorso fine settimana.

Anche nelle zone orientali del Paese la situazione continua ad essere tesa. Qui le Tigri sostengono di subire attacchi da una loro fazione secessionista, Karuna, appoggiata da Colombo. Anche in questo caso le autorità negano.

Akashi ha visitato lo Sri Lanka più volte dal 2002, quando è stato firmato il cessate-il-fuoco ancora in vigore, ma spesso violato da entrambe le parti. Solo nell'ultimo mese la recrudescenza delle violenze ha ucciso 100 persone.

Domenica scorsa, 7 maggio, mons. Thomas Savundaranayagam - vescovo di Jaffna - si è fatto portavoce della popolazione locale e ha lanciato un forte appello: "La gente tamil è paralizzata dalla paura e dall'insicurezza, la comunità internazionale intervenga in modo deciso per riportare le due parti ai colloqui di pace e studiare il motivo per cui il cessate-il-fuoco continua a non essere rispettato".