Vescovo approvato dal papa sarà ordinato domani a Shenyang

Si tratta di p. Pei Junmin, definito dal Vaticano "un eccellente candidato". L'Associazione Patriottica sempre più isolata, mentre il governo tace sulla dichiarazione vaticana di condanna delle ordinazioni illecite.


Roma (AsiaNews) – Domani alle 9 di mattina, nella cattedrale di Shenyang (Liaoning, nel nord-est della Cina) vi sarà un'altra ordinazione episcopale: il p. Paolo Pei Junmin sarà consacrato vescovo coadiutore di Shenyang dal suo ordinario mons. Jin Peixian. Il fatto importantissimo è che questa nuova ordinazione avviene con l'approvazione della Santa Sede. "Il p. Pei Junmin ha ricevuto l'approvazione del santo Padre – ha detto ad AsiaNews una fonte vaticana – e da tutti i punti di vista è un eccellente candidato". P. Pei Junmin ha incontrato Benedetto XVI lo scorso 3 agosto 2005. Insieme ad altri 22 sacerdoti cinesi per un viaggio in Europa, erano riusciti ad essere presenti ad un'udienza del pontefice, che li ha salutati con "particolare affetto". Intervistato da AsiaNews per l'occasione, p. Paolo aveva detto: "L'incontro col papa è stata una sorpresa! Nessuno di noi poteva immaginare; non sapevamo nemmeno che saremmo venuti a Roma. Ma è stata una cosa meravigliosa: la Chiesa di Roma è la Chiesa madre di tutte le chiese, anche di quella cinese. Abbiamo voluto manifestare che la Chiesa in Cina è unita con la Santa Sede".

L'ordinazione di p. Pei avviene a pochi giorni dalle ordinazioni illecite a Kunming e a Wuhu, avvenute senza il permesso del papa, bollate da una dichiarazione vaticana come una "grave violazione della libertà religiosa" e "una grave ferita all'unità della Chiesa" a cui sono legate "severe sanzioni canoniche".

Un sacerdote cinese ha dichiarato ad AsiaNews che "la nomina episcopale di P. Pei conferma la forte unità fra la Chiesa ufficiale cinese e la Santa Sede e manifesta ancora di più la violenza dell'Associazione Patriottica (AP) nel cercare di dividere la Chiesa e ostacolare il dialogo Cina-Vaticano".

La dichiarazione vaticana del 4 maggio citava "forti pressioni e minacce" a cui erano stati sottoposti i vescovi ordinandi e i candidati alle ordinazioni di Kunming e Wuhu. Fra le persone minacciate vi è anche il vescovo di Shenyang, mons. Jin Peixian, che domani presiederà l'ordinazione valida nella capitale del Liaoning. Secondo fonti locali di AsiaNews, mons. Jin è stato fermo e irremovibile e si è rifiutato a partecipare alle ordinazioni non approvate dalla Santa Sede.

Intanto, dopo la dichiarazione vaticana di condanna delle ordinazioni illecite, ad AsiaNews continuano a giungere messaggi di approvazione da parte di sacerdoti e vescovi cinesi a sostegno della mossa vaticana. Antonio Liu Bainian, vice-presidente dell'AP, rimane l'unica persona a difendere la scelta delle ordinazioni di Kunming e Wuhu. Da parte del governo non vi è stata finora alcuna reazione.

Il padre Pei Junmin, 37 anni, è entrato in seminario a 16 anni. Ordinato nel 1992, ha lavorato per un anno nella parrocchia della cattedrale. Poi è stato mandato dal suo vescovo a Philadelphia (Usa) a studiare Sacra Scrittura. Fa parte del primo gruppo di sacerdoti cinesi inviati all'estero per studi. Fino ad oggi ha insegnato Sacra Scrittura, ed è stato decano agli studi e vice-rettore nel seminario maggiore di Shenyang, che ha 70 vocazioni. La diocesi di Shenyang ha 100 mila fedeli.

A p. Pei AsiaNews ha inviato un messaggio di augurio per il suo ministero: "Caro p. Pei, desideriamo esprimerle tutta la nostra felicità e gioia per la sua consacrazione a vescovo della Chiesa cattolica. Il nostro legame con la Roccia di Pietro è garanzia di forza e di edificazione. Dall'Italia e dal mondo preghiamo per lei. Siamo onorati per averla conosciuta a Roma. Lavoriamo sempre più strettamente per la missione della Chiesa in Cina e per l'unità con la Chiesa universale".

 

Qui: il link con l'intervista di p. Pei ad AsiaNews: Sacerdote cinese: Ci serve aiuto per formare sacerdoti della Chiesa ufficiale