Indonesia, cade l'ultima speranza per le tre cristiane accusate di proselitismo

La Corte suprema respinge l'appello delle insegnanti condannate per aver convertito bambini musulmani. Organizzazione cristiana denuncia: contro di loro usate prove e testimoni falsi.


Jakarta (AsiaNews/Icc) – La Corte suprema dell'Indonesia ha respinto l'appello delle tre insegnanti cristiane accusate di proselitismo. Era l'ultima speranza per le donne dopo che già a novembre scorso l'Alta corte di Bandung ha rifiutato un altro appello del loro legale.

I giudici della Corte hanno confermato così per Rebbeca Loanita, Etty Pangesti e Ratna Mala Bangun la condanna a tre anni di detenzione. Lo riferisce l'organizzazione International Christian Concern (Icc), secondo la quale il verdetto è stato emesso il 7 febbraio.

Le tre insegnanti tenevano una scuola domenicale nella loro comunità a Indramayu, West Java. Il  primo settembre 2005 sono state condannate per aver violato la Legge di tutela dell'infanzia del 2002. Il Consiglio indonesiano dei Mullah (Mui) le aveva accusate di aver cercato di convertire bambini musulmani al cristianesimo. Nessuno dei bambini che frequentavano la scuola, però, si è mai convertito. Tutti, inoltre, avevano il permesso dei genitori di parteciparvi.

Secondo attivisti per i diritti umani, i giudizio è stato influenzato dalla continua presenza in aula di estremisti islamici. L'Icc, inoltre, denuncia che durante il processo l'accusa si è servita di prove false e che alcuni testimoni chiave non hanno potuto deporre di persona a causa delle minacce del Mui. A loro però sono state attribuite affermazioni manipolate ad arte,  usate come prove contro le tre donne.