Yangon, ancora proteste. All’Onu un appello al mondo contro il colpo di Stato
di Francis Khoo Thwe

Nella capitale economica, manifestazione dei Mon, insieme ad altri gruppi etnici. Fermati tre giornalisti. L’ambasciatore Kyaw Moe Tun chiede alla comunità internazionale di “fermare il colpo di Stato militare”. L’inviata Onu Christine Schraner Burgener diffida ogni Paese dal riconoscere il regime della giunta.


Yangon (AsiaNews) – Centinaia di persone di etnia Mon sono state caricate stamane dalla polizia. Per liberare la strada, le forze dell’ordine hanno anche sparato proiettili di gomma. I Mon celebrano oggi la loro festa nazionale, ma hanno voluto manifestare in pubblico il loro rifiuto per il colpo di Stato. Insieme a loro hanno manifestato anche altri gruppi etnici, a dimostrare che tutti i gruppi tengono all’unità della nazione senza la repressione dei militari.

La zona dove è avvenuta la manifestazione, l’incrocio di Myaynigone, è divenuto uno dei punti- chiave dei raduni. Ieri ve n’è stato un altro, in cui è stato arrestato un giornalista giapponese. Oggi, fra i fermati vi sono anche tre giornalisti.

La manifestazione di oggi avviene dopo che all’Assemblea generale dell’Onu hanno parlato l’ambasciatore del Myanmar (ancora legato al governo democratico), Kyaw Moe Tun (v. foto), e l’inviata speciale Onu in Myanmar, Christine Schraner Burgener.

Kyaw Moe Tun ha chiesto l’impegno di tutta la comunità internazionale per “fermare il colpo di Stato militare, fermare l’oppressione del popolo innocente, far tornare il potere dello Stato al popolo e restaurare la democrazia”.

Schraner Burgener ha detto che “è importante che la comunità internazionale non dia alcuna legittimità o riconoscimento a questo regime. I risultati delle elezioni del novembre 2020 sono chiari, con l’82% dei voti alla Lega nazionale per la democrazia (Ndl)”. L’inviata speciale ha fatto notare che la nuova giunta non le ha concesso il visto per visitare il Paese. Secondo lei, la giunta “vuole continuare a compiere arresti in larga scala e costringere persone a testimoniare contro il governo dell’Ndl. Tutto ciò è crudele e disumano”.