Delhi, sacerdote cattolico: il governo ignora gli agricoltori (VIDEO)
di Nirmala Carvalho

In decine di migliaia sono accampati da settimane alle porte della capitale per protestare contro la riforma agraria. Chiedono l’abrogazione delle liberalizzazioni e il ritorno al precedente sistema “controllato”. I grandi gruppi – dicono i manifestanti – potrebbero imporre prezzi troppo bassi.


New Delhi (AsiaNews) – “Il governo ignora le istanze degli agricoltori, ma quelle in corso sono proteste mai viste prima”. Parlando ad AsiaNews, Padre Joseph Odanat, della locale diocesi di Faridabad, ha espresso solidarietà alle decine di migliaia di contadini che da settimane protestano contro la riforma agraria.

Assieme ad altri quattro sacerdoti provenienti dal Kerala, p. Joseph ha visitato i dimostranti (v. video), accampati alle porte della capitale. I religiosi si domandano come le autorità possano essere così disumane: “I contadini si sono organizzati in modo autonomo, senza il sostegno dei partiti politici. Tanto di cappello al loro coraggio e alla loro unità”.

Approvata in settembre, la legislazione liberalizza il mercato agricolo: gli agricoltori indiani possono vendere ora a chiunque a qualsiasi prezzo, invece di essere obbligati a cedere i raccolti a depositi statali a un prezzo fisso. I coltvatori – soprattutto quelli con piccoli appezzamenti – vogliono che la riforma sia smantellata e che sia ripristinato il precedente sistema “controllato”. Secondo la India Brand Equity Foundation, il 58% della popolazione indiana dipende dal lavoro agricolo: l’85% sono piccoli agricoltori, che possiedono al massimo cinque acri di terreno.

I leader dei contadini hanno respinto ieri la proposta del governo per modificare la riforma. In alternativa, i dimostranti chiedono che sia almeno garantito un prezzo minimo per i loro prodotti. Essi temono che il mercato sarà monopolizzato dai grandi gruppi, che potranno imporre prezzi più concorrenziali.

I sindacati hanno annunciato un’intensificazione delle agitazioni. Essi minacciano di bloccare entro il 12 dicembre le autostrade Jaipur-Delhi e Delhi-Agra, e di allargare poi la protesta a livello nazionale. Darshan Pal, presidente della Krantikari Kisan Union, ha spiegato che nemmeno le ultime proposte del governo vengono incontro alle richieste dei contadini.

Il premier Narendra Modi difende l’iniziativa, affermando che porterà grandi vantaggi a decine di milioni di coltivatori, perché essa promuove una maggiore circolazione dei prodotti agricoli da uno Stato all'altro e al loro interno. I sostenitori del governo osservano che la normativa non smantella il sistema d’acquisto di riso e granaglie da parte delle agenzie pubbliche, e non elimina il prezzo minimo garantito dei prodotti agricoli.