Il Papa vorrebbe visitare la Bielorussia. Intanto arriva il nuovo nunzio
di Vladimir Rozanskij

Lo ha dichiarato il card. Parolin, Segretario di Stato. Anche il ministro bielorusso degli esteri, Vladimir Makeev, ha invitato il pontefice pochi giorni fa. L’ordinazione del nuovo nunzio Ante Jozic e il suo invio a Minsk, letta come un riconoscimento vaticano della legittimità dell’elezione presidenziale di Lukašenko. La Kolesnikova accusata di aver minacciato la sicurezza nazionale.


Mosca (AsiaNews) - Secondo il sito ufficiale della Chiesa cattolica in Bielorussia, il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin sostiene che il papa Francesco starebbe valutando la possibilità di visitare la Bielorussia. “Penso che sia una delle visite che il papa sta considerando”, ha dichiarato il cardinale. E ha sottolineato che “la Bielorussia ha sempre dimostrato molto interesse a una visita del papa”, ma “questi piani non si sono concretizzati”, e oggi la pandemia del coronavirus ha bloccato tutto fino a tempo indeterminato.

Anche il ministro degli esteri bielorusso, Vladimir Makeev, incontrando l’11 settembre scorso mons. Paul Richard Gallagher, Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, ha confermato l’invito al papa a visitare la repubblica di Bielorussia. Il ministro ha perfino detto che “siamo soddisfatti della dinamica di sviluppo delle relazioni al massimo livello e agli altri livelli tra la Bielorussia e il Vaticano negli ultimi tempi”. Egli non ha accennato alla questione del rifiuto d’ingresso all’arcivescovo di Minsk, mons. Tadeusz Kondrusiewicz. Secondo alcuni commentatori, Gallagher avrebbe discusso la possibilità della nomina di un nuovo arcivescovo, più gradito alle autorità. Makeev ha anche riconosciuto il ruolo storico della Chiesa Cattolica nella costituzione dello stato bielorusso.

Insieme agli altri vescovi bielorussi, lo stesso metropolita Kondrusiewicz aveva più volte rivolto al papa l’invito a visitare il Paese. I viaggi del papa sono peraltro sospesi fino al 2022, a causa della pandemia di Covid-19.

Intanto, il 16 settembre il card. Parolin ha consacrato vescovo il nuovo nunzio in Bielorussia, mons. Ante Jozic (v. foto). La cerimonia ha avuto luogo nella città croata di Trilj, nella diocesi di Spalato, luogo d’origine del nuovo nunzio. La nomina era stata pubblicata nel maggio 2019, ma la consacrazione era stata rimandata a causa di un incidente stradale subito dal nuovo nunzio. Ormai rimesso, egli è pronto a recarsi a Minsk, proprio nel momento di massima tensione del Paese. Il suo arrivo nella capitale bielorussa può essere in qualche modo considerato un riconoscimento vaticano della legittimità dell’elezione presidenziale di Lukašenko. Mons. Jozic ha una lunga esperienza di rapporto con le autorità comuniste, essendo stato nella missione di studio di Hong Kong per diversi anni. La missione di studio funge in qualche modo da pseudo-nunziatura verso la Cina.

All’interno del Paese, scosso da settimane di manifestazioni, arresti e fughe, una delle organizzatrici dell’opposizione, Maria Kolesnikova, è stata accusata di incitamento al fine di minare la sicurezza nazionale. La Kolesnikova era stata rapita da forze di sicurezza, nel tentativo di espellerla dal Paese, ma la donna ha fatto a pezzi il suo passaporto per non essere estradata.