Una seconda suora accusa mons. Mulakkal di molestie sessuali

La suora ha 36 anni e appartiene alla congregazione delle Missionarie di Gesù, di cui fa parte anche la prima querelante. Il vescovo dimissionario di Jalandhar l’avrebbe costretta a spogliarsi e ad assistere a videochiamate dal contenuto erotico. La suora non voleva sporgere denuncia. Card. Gracias: “Sia fatta giustizia sia per la vittima che per l’accusato”.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Una seconda suora delle Missionarie di Gesù in Kerala dichiara di aver subito molestie sessuali da parte di mons. Franco Mulakkal, vescovo auto sospeso di Jalandhar, già incriminato per il presunto stupro di una suora dello stesso ordine. L’accusa è emersa il 21 febbraio, il giorno precedente la comparizione in aula del vescovo al suo processo. Per i difensori di mons. Mulakkal, il tempismo delle nuove accuse “fa parte di una cospirazione”. Le consorelle che sostengono la prima vittima esprimono contentezza “perché un’altra suora ha rivelato la sua pena”.

La seconda vittima è una suora di 36 anni, testimone al processo contro il vescovo. La sua testimonianza rientra nelle prove raccolte dalla polizia di Kottayam, che nel 2018 ha creato gruppo investigativo speciale sul caso. Nella descrizione degli abusi, la religiosa dichiara che il vescovo l’ha costretta a mostrare le proprie parti intime e a sua volta si è spogliato durante alcune videochiamate cui l’ha obbligata ad assistere.

Gli episodi risalgono al 2015, quando ella sarebbe stata convocata dal vescovo per discutere di “importanti questioni”. La suora riporta che altre consorelle hanno subito “simili sofferenze” ma hanno timore di parlare contro il “potente vescovo”. Ella racconta: “Provavo repulsione perché questo danneggiava la mia autostima. Ma lui continuava a parlare di cose oscene. In seguito ha iniziato le video-chat in cui descriveva il suo corpo e anche il mio. Non ero interessata ai messaggi sessualmente espliciti, ma non avevo il coraggio di oppormi a lui perché guidava la nostra congregazione”.

La testimonianza della suora è stata raccolta nel 2019 dal gruppo investigativo speciale. Tuttavia i poliziotti che l’hanno ascoltata non hanno aperto un altro caso contro il vescovo per l’opposizione a procedere con la registrazione delle accuse da parte della stessa vittima. Le dichiarazioni invece sono state trafugate e consegnate al gruppo “Save Our Sister Forum”, che chiede una riforma nella Chiesa indiana.

Intanto il 22 febbraio mons. Mulakkal non si è presentato al dibattimento. Egli aveva chiesto di essere scagionato dalle accuse che lo vedono coinvolto nel presunto stupro della superiora delle Missionarie di Gesù in vari episodi tra il 2014 e il 2016. Il caso è tra i temi che stanno dividendo la Chiesa cattolica indiana. Su questo si sono espressi anche i vescovi riuniti in Plenaria la scorsa settimana. Il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), ha detto: “Vogliamo che la verità emerga e venga fatta giustizia sia per la vittima che per l’accusato. La Chiesa rimane neutrale sulla questione. Odia il peccato ma ama il peccatore”.