Madhya Pradesh: cristiani assolti dall’accusa di rapimento di bambini e conversioni forzate

A maggio 2017 gli otto cristiani sono stati fermati mentre accompagnavano 60 bambini a un centro estivo. I legali hanno dovuto appellarsi all’Alta corte per far ricongiungere bambini e genitori. Avvocato attivista: “Non dobbiamo dimenticare l’impatto che simili falsi casi hanno sulle famiglie”.


New Delhi (AsiaNews) – Un tribunale del Madhya Pradesh ha assolto un gruppo di otto cristiani dall’accusa di aver rapito 60 bambini con lo scopo di convertirli in maniera forzata al cristianesimo. Gli accusati, sei uomini e due donne, sono stati liberati ieri dalla corte penale di Ratlam. I legali di ADF (Alliance Defending Freedom) India, che difendono i cristiani, raccontano l’esplosione di gioia in aula alla lettura della sentenza. Tehmina Arora, direttrice del gruppo, afferma: “Finalmente giustizia è stata fatta!”.

Il caso risale al maggio 2017, quando i cristiani sono stati fermati in treno mentre accompagnavano i bambini tribali a un “Bible camp”, un centro estivo a Nagpur. Nonostante avessero il consenso dei genitori, la polizia ha separato i minori dagli adulti, poi ha denunciato questi ultimi per “rapimento e conversioni forzate” secondo il Madhya Pradesh Freedom of Religion Act. La legge, considerata una norma “draconiana” e criticata dalla comunità cristiana, punisce con la reclusione fino a tre anni e una multa salata chiunque tenti di convertire tramite offerta di denaro e altri mezzi fraudolenti. La pena aumenta a quattro anni di carcere in caso di coinvolgimento di dalit o tribali.

Dapprima gli avvocati si sono rivolti all’Alta corte statale per far ricongiungere i bambini con le rispettive famiglie. Poi hanno ottenuto il rilascio su cauzione per gli arrestati dopo tre mesi di carcere. A due anni e mezzo dall’inizio delle indagini, alla fine i giudici hanno dato ragione ai cristiani che hanno sempre sostenuto di essere innocenti.

Secondo gli attivisti, “è da lodare il coraggio e la fede dei cristiani contro ogni previsione e la loro fiducia nel fatto che alla fine il tribunale facesse giustizia. Gli uomini e le donne sono rimasti pieni di grazia di fronte alla disgrazia che era diretta contro di loro da parte di autorità prevenute che hanno portato avanti una falsa narrativa usata di frequente per colpire i cristiani”.

L’avvocato Arora sottolinea: “Non dobbiamo dimenticare l’impatto che simili falsi casi hanno sulle famiglie. Nessuno deve essere preso di mira per la propria fede. Le leggi anti-conversione sono strumenti per molestare e colpire i cristiani e dovrebbero essere abrogate poiché limitano la libertà di religione garantita dalla Costituzione dell’India”.