Quezon, sacerdoti pagano cauzione ed evitano il carcere: sono accusati di sovversione

Prosciolti nei giorni scorsi dalle stesse accuse quattro vescovi, un sacerdote ed un religioso. P. Alejo e p. Villanueva hanno corrisposto alle autorità una somma pari a 10mila pesos (182,65 euro). Saranno chiamati in giudizio il prossimo 17 marzo, insieme ad un acerrimo rivale del presidente.


Manila (AsiaNews/Agenzie) – Due sacerdoti evitano il carcere grazie al pagamento di una cauzione: sono accusati di un presunto complotto per destabilizzare il governo di Rodrigo Duterte. Stamane la Corte processuale metropolitana di Quezon City (MeTC) aveva emesso un mandato d’arresto contro p. Albert Alejo (foto 2), p. Flaviano Villanueva (foto 3) ed altre nove persone.

Per il tribunale, sarà un processo a stabilire se il gruppo è responsabile o meno per la diffusione su internet di un video, che accusava Duterte e famiglia di essere coinvolti nel traffico di droghe. Tre giorni fa, il Dipartimento di Giustizia (Doj) delle Filippine ha prosciolto dalle stesse accuse quattro vescovi, un sacerdote ed un religioso.

La Corte di Quezon City ha ritirato il mandato d’arresto contro i sacerdoti poco dopo l’emissione, quando p. Alejo e p. Villanueva hanno corrisposto alle autorità una somma pari a 10mila pesos (182,65 euro). I due saranno chiamati in giudizio il prossimo 17 marzo, insieme ad un acerrimo rivale del presidente: l’ex senatore Antonio Trillanes IV.  Quest’ultimo si trova fuori dal Paese, ma ha diffuso un comunicato in cui afferma: “Ho intenzione di pagare la mia cauzione una volta arrivato a Manila, alla fine della prossima settimana. Affronterò questa vicenda proprio come ho affrontato tutti gli altri casi di molestie che i servi di Duterte hanno presentato contro di me”.

Molti filippini leggono nel procedimento legale una manovra intimidatoria, pianificata dall’amministrazione per far tacere i critici. P. Alejo e p. Villanueva hanno sempre negato ogni coinvolgimento in azioni per screditare Duterte. “Lo scopo di tutto è inviare un messaggio agghiacciante agli altri (gli oppositori)”, ha dichiarato p. Alejo. 

I due sacerdoti fanno parte di Rural Missionaries of the Philippines (Rmp). Questo gruppo religioso svolge la sua opera in settori marginalizzati delle comunità rurali più povere. Il governo del presidente Rodrigo Duterte ha più volte accusato Rmp ed altre associazioni cattoliche di esser “fronti” del movimento comunista clandestino.