Le autorità turche arrestano tre cristiani nel sud-est, fra loro un monaco

In cella il prete Sefer (Aho) Bileçen, della chiesa di Mor Yakup nella provincia di Mardin. La procura non ha ufficializzato il capo di accusa, né fornito spiegazioni. Secondo fonti locali egli avrebbe distribuito pane a membri del PKK. Per il reato di “terrorismo” rischia fino a 10 anni di carcere. 


Istanbul (AsiaNews) - Le autorità turche hanno arrestato un prete assiro della chiesa di Mor Yakup, meglio nota come chiesa di Saint Jacob a Nisibis, nella provincia sud-orientale di Mardin, in un’area a maggioranza curda dove da tempo sono in atto tensioni con il governo centrale. Al momento non vi sono motivazioni ufficiali dietro il fermo di Sefer (Aho) Bileçen, che risale allo scorso 9 gennaio sebbene la notizia sia stata rilanciata solo in questi giorni in seguito a denunce sui social di attivisti e fedeli delle locali comunità assire e caldee. 

Fonti locali riferiscono che il pubblico ministero avrebbe secretato il fascicolo e non ha diffuso i (presunti) capi di imputazione a carico del religioso. Tuttavia, secondo alcune testimonianze egli sarebbe stato arrestato e incriminato - assieme ad altri due cristiani della zona finiti anche loro nell’inchiesta - per reati legati al “terrorismo”. 

Un fedele della zona, dietro anonimato, afferma che il monaco assiro rischia una pena fra i cinque e i 10 anni di galera “per aver distribuito del pane a membri del PKK”, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan fuorilegge in Turchia e il cui leader Abdullah Öcalan è in carcere dal 1999. Il 9 gennaio, prosegue la fonte, le forze turche hanno perquisito il monastero di cui il prete è guardiano e che sorge in una delle aree teatro dello scontro fra turchi e indipendentisti curdi. 

In passato il monaco ha deciso di riaprire la struttura, da tempo abbandonata e in rovina, chiedendo il permesso al vescovo della zona. Grazie agli sforzi profusi da p. Aho, il monastero (risalente al 1500) ha potuto riaprire i battenti e accogliere fedeli e sacerdoti. Un impegno che non è passato inosservato fra le autorità turche, che hanno ordinato il suo arresto per “complicità con i terroristi”. 

Yuhanna Aktaş, capo della comunità assira a Mardin, lamenta la mancanza di informazioni in merito all’arresto del sacerdote. “La chiesa di Mor Yakup - sottolinea - si trova sul monte Balotelli, e non c’è nemmeno una casa attorno. Aho Bileçen è assai giovane. Ha lasciato Istanbul ed è venuto qui. Attorno a lui non c’è nessuno, salvo un manipolo di studenti. Non si capisce - conclude Aktas - perché un prete debba essere arrestato”. 

Interpellato da International Christian Concern Uzay Bulut, giornalista turco da anni negli Stati Uniti, riferisce che “quest’ultimo arresto di tre assiri può essere legato ai conflitti incessanti fra PKK ed esercito turco”. Purtroppo, aggiunge, “gli assiri si trovano nel mezzo di questi due gruppi ostili fra loro”. Fra gli anni 1980 e 1990, infatti, durante l’apice del conflitto armato fra curdi e turchi migliaia di villaggi assiri nel sud-est del Paese sono stati evacuati. E molti dei cristiani sono stati costretti ad abbandonare le loro case e le loro terre, in cerca di salvezza.