Papa: Oggi la Madre di Dio ci benedice mostrandoci il Figlio

All’Angelus, papa Francesco esorta “credenti e non credenti”: “lasciamoci benedire, apriamo il cuore alla sua bontà”. “Contemplando il Presepe noi vediamo, con gli occhi della fede, il mondo rinnovato, liberato dal dominio del male”. “Gesù è la benedizione” per gli “oppressi dal giogo delle schiavitù, morali e materiali”, per “chi ha perso la stima di sé”, per “chi è vittima di ingiustizie e sfruttamento”. Il grazie per tutte le iniziative per la pace. “Non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole”: “un ‘miracolo’ di cui stupirsi e ringraziare”. Le scuse per aver perso la pazienza.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Nel primo giorno dell’anno, che la Chiesa dedica a Maria Madre di Dio, “la Madre di Dio ci benedice mostrandoci il Figlio… Benedice tutta la Chiesa, benedice tutto il mondo”. È l’augurio per il nuovo anno che papa Francesco ha rivolto oggi ai pellegrini radunati in piazza san Pietro prima della recita dell’Angelus.

“Per questo – ha spiegato - il Santo Papa Paolo VI ha voluto dedicare il primo giorno dell’anno alla pace: alla preghiera, alla presa di coscienza e di responsabilità verso la pace. Per l’anno 2020 il Messaggio è questo: la pace è un cammino di speranza, un cammino nel quale si avanza attraverso il dialogo, la riconciliazione e la conversione ecologica”.

La positività per il nuovo anno nasce dagli occhi della fede: “contemplando il Presepe noi vediamo, con gli occhi della fede, il mondo rinnovato, liberato dal dominio del male e posto sotto la signoria regale di Cristo, il Bambino che giace nella mangiatoia”. Inoltre, ha detto, “non è scontato che il nostro pianeta abbia iniziato un nuovo giro intorno al sole e che noi esseri umani continuiamo ad abitarvi. Non è scontato, anzi, è sempre un “miracolo” di cui stupirsi e ringraziare”.

"Gesù - ha detto ancora - non ha tolto il male dal mondo ma lo ha sconfitto alla radice. La sua salvezza non è magica, ma 'paziente', cioè comporta la pazienza dell’amore". E ha aggiunto: "Tutti perdiamo la pazienza, anch'io. E vi chiedo scusa".

“Dunque, fissiamo lo sguardo sulla Madre e sul Figlio che lei ci mostra. All’inizio dell’anno, lasciamoci benedire! Gesù è la benedizione per quanti sono oppressi dal giogo delle schiavitù, morali e materiali. Lui libera con l’amore. A chi ha perso la stima di sé rimanendo prigioniero di giri viziosi, Gesù dice: il Padre ti ama, non ti abbandona, aspetta con pazienza incrollabile il tuo ritorno (cfr Lc 15,20). A chi è vittima di ingiustizie e sfruttamento e non vede via d’uscita, Gesù apre la porta della fraternità, dove trovare volti, cuori e mani accoglienti, dove condividere l’amarezza e la disperazione, e recuperare un po’ di dignità. A chi è gravemente malato e si sente abbandonato e scoraggiato, Gesù si fa vicino, tocca le piaghe con tenerezza, versa l’olio della consolazione e trasforma la debolezza in forza di bene per sciogliere i nodi più aggrovigliati. A chi è carcerato ed è tentato di chiudersi in sé stesso, Gesù riapre un orizzonte di speranza, a partire da un piccolo spiraglio di luce”.

“Cari fratelli e sorelle, scendiamo dai piedistalli del nostro orgoglio - tutti abbiamo la tentazione dell'orgoglio - e chiediamo la benedizione alla Santa Madre di Dio. Lei ci mostra Gesù: lasciamoci benedire, apriamo il cuore alla sua bontà. Così l’anno che inizia sarà un cammino di speranza e di pace, non a parole, ma attraverso gesti quotidiani di dialogo, di riconciliazione e di cura del creato”.

Dopo la preghiera dell’Angelus, Francesco ha chiesto anzitutto ai pellegrini di ripetere per tre volte l'invocazione "Santa Madre di Dio!", come aveva fatto nell'omelia della messa di stamattina. Poi ha rivolto gli auguri a tutti, ringraziando anche il presidente italiano Sergio Mattarella, che ieri lo ha citato nel suo discorso alla nazione. Il papa ha anche salutato e incoraggiato anche “tutte le iniziative per la pace che le Chiese particolari, le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno promosso in questa Giornata della Pace”.

“Il mio pensiero – ha aggiunto - va anche ai tanti volontari che, nei luoghi dove la pace e la giustizia sono minacciate, scelgono con coraggio di essere presenti in forma nonviolenta e disarmata; come pure ai militari che operano nelle missioni di pace in molte zone di conflitto. Grazie tante a loro”.

“A tutti, credenti e non credenti, auguro – ha concluso - di non smettere mai di sperare in un mondo di pace, da costruire insieme giorno per giorno”.