Cattolici indonesiani: il presepe vince sull’albero e Babbo Natale
di Mathias Hariyadi

Negli ultimi anni, la tradizione del presepe si era quasi perduta. In tutto il Paese le comunità hanno voluto dar seguito alla Admirabile signum, pubblicata da papa Francesco il primo dicembre scorso. Parroco di Cawas: “Lavoriamo al presepe quando i fedeli tornano da lavoro”. Gli artigiani ricominciano a produrre le statuine.


Jakarta (AsiaNews) – Il presepe sta tornando: non solo nelle chiese e nelle case delle comunità religiose, ma anche nelle abitazioni della maggior parte dei cattolici indonesiani. Nel corso degli ultimi anni, l’ascesa dello spirito consumista e dello shopping avevano messo in disparte un’espressione di fede tanto semplice quanto potente. Santa Claus e l’albero erano diventati i nuovi “simboli” del Natale, materializzandosi in ogni angolo di negozi e centri commerciali per attirare un maggior numero di clienti. Ma quest’anno è accaduto qualcosa d’inaspettato, che ha invertito la tendenza e rilanciato il presepe.

La lettera apostolica Admirabile signum – pubblicata da papa Francesco lo scorso primo dicembre – ha suscitato tra i cattolici d’Indonesia un rinnovato entusiasmo per una tradizione quasi perduta. Sin dalla sua pubblicazione, il documento ha attirato la loro attenzione. Alcuni giorni dopo, la Conferenza episcopale (Kwi) ha reso disponibile la traduzione del documento grazie al lavoro del Departemen dokumentasi dan penerangan Konferensi waligereja Indonesia (Dokpen Kwi) – il Dipartimento di informazione e documentazione.

Negli anni ’70-’80, ogni famiglia cattolica di Central Java era motivata ad allestire le scene della Natività e dell'Adorazione dei Magi nelle proprie case. Per realizzarle, genitori e figli utilizzavano materiali poveri come carte inutilizzate, erba e terra di fiume. Solo quando la scenografia era completa, le statuine dei vari personaggi comparivano dentro ed intorno alla grotta. Per i cattolici d’Indonesia, costruire il presepe non era solo “un'esperienza di gioco”. In ogni parrocchia, questa tradizione esprimeva un forte senso di solidarietà tra i giovani. Questi erano invitati dai genitori a testimoniare la propria fede cristiana e comunicare a tutti la solidarietà di Dio verso gli uomini, che si manifesta con la nascita del Bambino Gesù in una mangiatoia.

Quest’anno, in tutto il Paese le comunità cattoliche si ispirano alla Admirabile signum. P. Joko Purwanto è il parroco della chiesa di Cawas, nel distretto di Klaten (Central Java). Il sacerdote dichiara ad AsiaNews: “La nostra comunità sta realizzando un presepe in chiesa. Lavoriamo al progetto soprattutto dopo il tardo pomeriggio, quando i fedeli tornano a casa da lavoro e hanno più tempo da dedicare”. “Noi dobbiamo ancora finire il nostro”, afferma suor Ludovika. La religiosa delle Agostiniane della Divina Misericordia (Osa) serve la chiesa di Nanga Mahap (foto 2), villaggio ad otto ore di distanza da Pontianak, capoluogo della provincia di West Kalimantan (Borneo). Da Singkawang suor Maria Seba, Sifc, racconta che “anche a Balai Karangan, dove sono nata, stanno realizzando un presepe”. I lavori fervono anche ad Entikong, la parrocchia del West Kalimantan più vicina al confine con lo Stato malaysiano di Sabah (foto 2-4). “Proprio in questi momenti ci stiamo dando da fare” riferisce suor Ayu Kristina, Smfa.

La riscoperta del presepe ha avuto un forte impatto anche sulla produzione di statuine natalizie. In passato, di solito queste venivano comunemente prodotte da artigiani provenienti dai villaggi circostanti la parrocchia di Promasan (Yogyakarta), nel cui territorio si trova il santuario di Sendangsono – il più importante e popolare luogo di culto mariano in tutta l'Indonesia. Ora, come accadeva negli anni ’80, artigiani hanno ripreso a produrre le statuine anche in alcune città e zone rurali del Paese.