Autorità buddiste di Mandalay: Stop ai negozi nei templi

Il luoghi di culto si trovano nella municipalità di Chan Aye Tharzan. L’ordine di sgombero giunge dal capitolo locale del Comitato del Sangha Maha Nayaka di Stato, ente che sovrintende e regola il clero. Tra le attività commerciali scoperte nei monasteri vi sono anche case da gioco.


Naypyidaw (AsiaNews/Agenzie) – Le massime autorità buddiste nella regione di Mandalay hanno stabilito che 65 monasteri della municipalità di Chan Aye Tharzan devono espellere, entro domani, le attività commerciali dagli edifici di culto. L’ordine giunge direttamente dal capitolo locale del Comitato del Sangha Maha Nayaka di Stato – ente composto da monaci di alto rango, scelti dal governo per sovrintendere e regolare il Sangha (il clero).

Lo scorso primo ottobre, l’organismo aveva lanciato un’indagine di cinque giorni sui monasteri della zona. Da questa è emerso che 65 comunità religiose ospitano negozi e bancarelle. Sayadaw U Dhamma Dipadi, a capo del Comitato, dichiara: “Vogliamo ripulire i luoghi di culto. Siamo preoccupati che i monasteri scompaiano, se permettiamo ai laici di vivere e lavorare al loro interno”.

Tra le attività commerciali citate nell’inchiesta vi sono officine per la riparazione di automobili, case da gioco, botteghe dove lavorare la pietra, segherie ed aule per lezioni private. Le autorità religione hanno scoperto anche diverse persone che vivevano nei monasteri in modo illegale.

Il Comitato ha avvertito i commercianti che rischiano una causa in tribunale, se non lasceranno i locali entro domani; i nomi di monasteri e monaci che hanno permesso queste attività saranno resi pubblici. Il chief minister di Mandalay, U Zaw Myint Maung, ha affermato che persone senza scrupoli sfruttano la terra religiosa per fare affari, anche se sanno che ciò è illegale. Il politico ha promesso che il governo regionale provvederà al loro sfratto.

Il Myanmar è la nazione buddista più religiosa, sia per dimensione del clero (in rapporto alla popolazione) che per reddito destinato alla religione. I monaci, venerati membri della società birmana, sono circa 500mila e le monache 75mila. Mandalay, città che dà il nome alla regione del Myanmar centrale, per grandezza è il secondo centro urbano del Paese dopo Yangon ma è considerata da molti la culla del buddismo nazionale: qui e nelle aree circostanti vive circa metà dei membri del Sangha.