Hong Kong, il poliziotto ‘voleva uccidere’. Xinhua: Ha fatto bene
di Paul Wang

I manifestanti percepiscono le forze dell’ordine sempre più come “agenti della dittatura” e promettono “resistenza”. Manifestazioni improvvisate e arresti. La polizia si difende. La giornalista indonesiana, colpita dalle forze dell’ordine, perderà un occhio. Il primo ottobre usati 1400 lacrimogeni e fatto 269 arresti di persone in età da 12 a 71 anni.


Hong Kong (AsiaNews) – Un gruppo di dimostranti, appartenenti a diverse associazioni di studenti, ha accusato il poliziotto che ieri ha colpito uno studente in pieno petto di averlo fatto con lo scopo di uccidere.

In una conferenza stampa i giovani hanno sottolineato che il poliziotto ha ignorato ogni regola, dato che egli avrebbe potuto usare un’arma letale solo se la sua vita fosse in pericolo. Secondo alcuni giovani testimoni il ragazzo colpito, il 18enne Tsang Tzs-kin, cercava solo di difendersi dagli attacchi violenti della polizia. Un’ulteriore prova che il poliziotto voleva uccidere è il fatto che pezzi del proiettile erano a 3 cm dal cuore.

Sebbene il giovane Tsang sia ora in condizioni stabili, l’episodio rinfuoca le denunce di un uso sproporzionato di violenze da parte delle forze dell’ordine. Finora il movimento anti-estradizione  ha domandato un’inchiesta indipendente su tali violenze, ma ormai sempre più i poliziotti sono bollati come “agenti di una dittatura”, contro dei quali esercitare “resistenza”.

Quest’oggi molte scuole hanno fatto sciopero per denunciare il ferimento del giovane; in centro città vi è stata anche una manifestazione improvvisata. In diverse parti del territorio la polizia si è scontrata con i manifestanti. Almeno 117 persone sono state ferite; cinque di esse sono in condizioni gravi.

Nella sua conferenza stampa quotidiana, il portavoce della polizia, Tang Ping-keung, ha difeso l’operato del suo collega che ha sparato ieri, dicendo che egli si voleva difendere e non aveva alcuna intenzione di uccidere e che il livello di forza utilizzato era “appropriato”.

A dare man forte alla posizione del poliziotto vi è anche l’agenzia ufficiale cinese. La Xinhua ha dichiarato che lo sparo era “totalmente legale e appropriato” e ha rigettato le colpe sui “rivoltosi” che sono “un tumore di violenza” che va “eliminato”.

Intanto, stasera si è diffusa la notizia che la giornalista indonesiana colpita da un poliziotto con un proiettile di gomma da distanza ravvicinata, rimarrà senza un occhio.

Secondo alcuni media, nel giorno “di lutto” del primo ottobre, la polizia ha sparato 1400 gas lacrimogeni; 900 proiettili di gomma, 6 proiettili letali; ha usato due camion con idranti e ha arrestato 269 persone, in età da 12 a 71 anni.