Papua: traumatizzati dalle violenze, 5mila migranti interni attendono l’evacuazione
di Mathias Hariyadi

Tre giorni fa, negli scontri di Wamena sono morte 30 persone, tra cui 27 civili e tre membri di un gruppo separatista. I manifestanti antigovernativi hanno dato alle fiamme alcuni edifici, case e negozi. Il governatore visita gli sfollati: “Siamo tutti indonesiani e in territorio indonesiano”.


Jakarta (AsiaNews) – Hanno perso case, negozi e proprietà negli incendi appiccati da manifestanti e indipendentisti: quasi 5mila migranti interni che si erano insediati a Papua, nella regione più orientale d’Indonesia, ora attendono di essere evacuati dalle autorità a Wamena, nella reggenza di Jayawijaya, A tre giorni di distanza dalle ultime violenze, le forze di polizia rivedono al rialzo il bilancio delle vittime negli scontri avvenuti in città: i morti sono 30, tra cui 27 civili e tre membri del National Committee for West Papua (Knpb), movimento separatista fondato nel 2008.

Militanti del gruppo avevano approntato una manifestazione di protesta contro “il razzismo di Jakarta” verso la popolazione papuana. La folla ha dato alle fiamme alcuni edifici, case e negozi che appartenevano al governo e a residenti giunti da altre regioni dell’arcipelago (foto 2). Gli ultimi dati del governo rivelano che le fiamme hanno investito cinque edifici governativi, 80 auto, 30 ciclomotori e 150 tra attività commerciali ed abitazioni.

Ancora traumatizzate, 5mila persone sono accolte in almeno quattro strutture temporanee d’accoglienza allestite dalle autorità in seguito agli incidenti. Esse attendono che il governo provveda a trasferirle lontano da Wawena, nella loro città natale o in altre parti del Paese.

“Voglio tornare a casa mia perché le nostre vite sono a rischio a Wamena, dopo che gli incendi hanno distrutto tutte le mie cose”, dichiara Sibuea, una migrante originaria di North Sumatera. La donna sta cercando di trovare i biglietti per un volo militare. “Non mi è rimasto nulla, tranne i vestiti che indosso ora”, afferma aggiungendo che ha potuto solo portare in salvo alcuni documenti personali.

Il governatore di Papua, Lukas Enembe, ieri ha tentato di portare conforto agli sfollati in una visita improvvisata a Wamena. “Spero vivamente che solo le donne malate e i loro figli lascino la città. Mi aspetto che gli altri rimangano qui. Siamo tutti indonesiani e in territorio indonesiano”, ha dichiarato il governatore.