Il Primo ottobre senza fuochi d’artificio. Cancellate le corse all’ippodromo di Happy Valley
di Bernardo Cervellera

Il governo teme che vi possano essere tensioni e incidenti per il crescente sentimento anti-Cina. Le pianificate proteste del movimento anti-estradizione all’ippodromo avevano di mira Junius Ho, che si è felicitato con le mafie di Yuan Long per aver picchiato giovani dimostranti e passanti.


Hong Kong (AsiaNews) – Il governo di Hong Kong ha decretato stamane che non ci sarà lo show dei fuochi d’artificio la sera del primo ottobre, che celebra l’anniversario della nascita della Repubblica popolare cinese. In una breve dichiarazione il governo spiega che i motivi della cancellazione sono dovuti “alla presente situazione, tenendo conto della sicurezza del pubblico”.

I fuochi d’artificio per il primo ottobre sono divenuti una tradizione dal 1997 (foto 1), quando Hong Kong è ritornata alla Cina. Per lo spettacolo, che si svolge nel Victoria Harbour, si radunano centinaia di migliaia di persone. Il governo teme che con le tensioni legate alle manifestazioni anti-estradizione, vi possano essere incidenti. Tanto più che sempre più spesso i giovani dimostranti compiono gesti anti-Cina, accusata di dittatura e di nazismo (foto 2) per voler soffocare il desiderio di libertà e di democrazia del territorio.

La mancata festa ad Hong Kong può essere uno smacco per Pechino, dove il presidente Xi Jinping si appresta a presiedere gigantesche celebrazioni per il 70mo anniversario della Repubblica popolare cinese. Da mesi, migliaia di comparse e di militari stanno provando di notte e di giorno le parate che verranno eseguite il primo ottobre.

Non è la prima volta che i fuochi d’artificio vengono cancellati ad Hong Kong. E’ già avvenuto nel 2014, durante i sit-in di Occupy Central, e nel 2013 per un disastro avvenuto su un ferry che collegava l’isola di Lamma, dove sono morte 38 persone.

Quest’oggi, l’Hong Kong Jockey Club ha annunciato di aver cancellato tutte le corse di stasera, sempre per motivi di sicurezza. Nei giorni scorsi erano circolati appelli per proteste all’ippodromo di Happy Valley, dove avrebbe concorso un cavallo, Hong Kong Bet, di proprietà del parlamentare filo-cinese Junius Ho. Questi, nelle scorse settimane, è stato accusato di collusione con le mafie locali, coinvolte nei pestaggi contro manifestanti e passanti a Yuen Long lo scorso 21 luglio (foto 3, al centro). Junius Ho ha anche cercato di denunciare e punire tutti gli studenti che nelle scuole manifestano contro la legge sull’estradizione e per la democrazia.