Comandante dell’esercito birmano incontra leader battista: sul tavolo la pace in Kachin

Il presidente della Kachin Baptist Convention (Kbc) era stato denunciato dai militari: aveva detto a Trump che in Myanmar non vi è libertà religiosa. Forze armate invitate a cercare il sostegno civile mostrando umiltà e pazienza. Sul tavolo dei colloqui anche il ritorno a casa degli sfollati.


Naypyidaw (AsiaNews/Agenzie) – Ritorno a casa degli sfollati interni (IDPs), processo di pace e libertà religiosa: sono i temi affrontati in un incontro tra il gen. Min Aung Hlaing, comandante in capo delle Forze armate birmane (Tatmadaw), e i vertici della Chiesa battista nello Stato settentrionale di Kachin, teatro di un sanguinoso conflitto etnico. I colloqui (foto 1) si sono tenuti ieri a Mandalay, nel cuore del Myanmar. Oltre al generale, vi hanno preso parte il rev. Hkalam Samson, presidente della Kachin Baptist Convention (Kbc); rappresentanti della comunità Kachin, gruppo etnico a maggioranza cristiana per oltre il 90%; e membri del Peace-talk Creation Group (Pcg).

Durante la riunione svoltasi nel Comando militare centrale, nel Palazzo di Mandalay, il gen. Min Aung Hlaing ha affermato che è fondamentale raggiungere la pace interna, dal momento che il Paese persegue una transizione verso la piena democrazia. Per garantire la pace e il progresso, il generale ha sostenuto che la nazione dev’essere stabile, sia politicamente che in termini di sicurezza. “Quando alla religione – ha dichiarato il comandante in capo del Tatmadaw – vi è libertà di credo per tutti. Quindi, la fede non dovrebbe essere il pretesto per un’inutile instabilità politica o conflitto”. Nelle dichiarazioni dell’alto ufficiale vi era un chiaro riferimento alla controversa vicenda giudiziaria, che nelle ultime settimane ha visto protagonista il rev. Hkalam Samson.

Lo scorso 17 luglio, il leader religioso ha incontrato il presidente Donald J. Trump e alti funzionari statunitensi alla Casa Bianca (foto 2), nell'ambito di un'iniziativa del Dipartimento di Stato Usa per promuovere la libertà religiosa. Durante l’evento, Hkalam Samson ha affermato che in Myanmar non esiste libertà religiosa; e che l'oppressione e la tortura sono ancora comuni nel Paese, dove i combattimenti tra le organizzazioni etniche armate (EAOs) e l'esercito birmano continuano nonostante il ritorno ad un governo civile; ha anche chiesto a Washington di sostenere la transizione del Myanmar verso una democrazia “genuina” e di sostenere il federalismo. “In quanto cristiani, in Myanmar siamo oppressi e torturati dal governo militare del Myanmar”, ha detto il reverendo a Trump nell'Ufficio ovale. Hkalam Samson ha aggiunto di essere grato agli Usa per la recente decisione di imporre sanzioni ai vertici militari di Naypyidaw, a causa delle violenze sulla minoranza Rohingya nel 2017. Ad agosto il ten. col. Than Htike, del Comando nord di stanza nello Stato di Kachin, ha presentato una denuncia contro il rev. Hkalam Samson presso il tribunale municipale di Myitkyina. Lo scorso 9 settembre, l’esercito ha ritirato le accuse senza fornire spiegazioni. Secondo il presidente della Kbc, la mossa ha inviato un chiaro segnale a livello internazionale che i militari stanno facendo progressi.

Hkalam Samson ha esortato i militari a cercare di ottenere il sostegno civile mostrando umiltà e pazienza; ha riferito che Min Aung Hlaing ha mostrato il desiderio di vedere gli sfollati nello Stato di Kachin tornare presto alle proprie case. Il reverendo ha affermato di aver suggerito che entrambe le parti devono garantire la loro sicurezza. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario firmare un accordo di cessate il fuoco bilaterale tra l’esercito ed i ribelli del Kachin Independence Army (Kia). “Il generale era d’accordo con me”, ha concluso il leader religioso.