L’ira di Pechino contro Joshua Wong in Germania

Portavoce cinese: Gli affari di Hong Kong sono affari della Cina. Nessun governo ha diritto di intervenire. Wong, uno dei leader pro-democrazia, è in Germania per ottenere sostegno al movimento. “Se ora siamo in una nuova Guerra Fredda, Hong Kong è la nuova Berlino”.


Hong Kong (AsiaNews) – L’incontro fra l’attivista pro-democratico Joshua Wong e il ministro tedesco degli esteri Heiko Hass ha suscitato le ire di Pechino che accusa Berlino di “mancanza di rispetto” e di voler “rimestare nell’onda separatista anti-Cina”. Hua Chunying, portavoce del ministero cinese degli esteri ha ribadito ieri che “gli affari di Hong Kong sono puramente affari della Cina. Nessun governo straniero, organizzazione o individuo ha diritto di intervenire”.

Wong, diventato uno dei simboli della resistenza verso Pechino, è in Germania per domandare sostegno verso il movimento pro-democrazia. Il suo viaggio è sponsorizzato dal giornale tedesco Bild e prevedeva un incontro al parlamento tedesco lo scorso 9 settembre per celebrare gli attivisti per i diritti umani nel mondo. Wong ha programmato anche diversi incontri con altri politici a Berlino. Poi viaggerà verso gli Stati Uniti.

Il giovane 22enne è stato anche uno dei leader del movimento Occupy Central e ha subito arresti e detenzione. Al presente è libero su cauzione. Egli aveva scritto una lettera aperta alla cancelliera Angela Merkel, che la scorsa settimana ha incontrato a Pechino il premier Li Keqiang. A lui, la Merkel ha chiesto che le tensioni in Hong Kong trovino una soluzione pacifica e rispettosa.

All’incontro al parlamento, Wong ha sottolineato che le proteste dal Hong Kong continueranno “fino al giorno in cui avremo libere elezioni”. E in riferimento alla città di Berlino, divisa fra i due blocchi, comunista e democratico fino alla caduta del Muro, ha detto: “Se ora siamo in una nuova Guerra Fredda, Hong Kong è la nuova Berlino”. (P.W.)