Il card. George Pell condannato in appello

La Corte d’appello di tre giudici ha bocciato il ricorso per 2 a 1. Egli rimane in prigione, scontando una condanna di sei anni. I legali del card. Pell pensano di ricorrere alla Corte di appello finale. La nota del Vaticano.


Melbourne (AsiaNews) – Il card. George Pell, 78 anni, ha perso l’appello contro una sentenza che lo condannava a 6 anni di prigione per abusi sessuali su minori. Questa mattina, la Corte d’appello di tre giudici dello Stato di Victoria ha ribadito la sentenza emessa lo scorso dicembre per due a uno.

Il card. George Pell, ex Segretario vaticano per l’economia, era stato accusato di aver abusato due minori nella cattedrale di Melbourne, subito dopo una messa solenne domenicale nel 1990. L’accusa si basa sulla testimonianza di una delle vittime, che non può essere nominata e che ha parlato a porte chiuse. Un’altra vittima, morta di overdose, aveva ritrattato l’accusa prima di morire.

I legali del card. Pell hanno fatto ricorso mostrando diverse incongruenze nella testimonianza e giudicandola “irragionevole”. Secondo i due giudici che hanno votato contro l’appello, Anne Ferguson e Chris Maxwell, la testimonianza dell’accusa è “molto convincente” e non una “bugia”.

I legali del card. Pell pensano di ricorrere alla Corte di appello finale.

Intanto, il premier australiano Scott Morrison ha dichiarato che forse il card. Pell verrà privato del titolo onorifico dell’Ordine dell’Australia.

In una nota pubblicata stamane a Roma, esprimendo “rispetto per le autorità giudiziarie australiane”, il Vaticano “prende atto della decisione di respingere l’appello del cardinale George Pell” e “in attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario, ricorda che il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte”.