Studenti di Hong Kong per uno sciopero ad oltranza. Una donna colpita ad un occhio dalla polizia
di Paul Wang

Per i manifestanti la polizia è “completamente fuori controllo” e ha “perso umanità”. La donna colpita da un proiettile rischia di perdere un occhio. Per volere di Pechino, il personale della Cathay Pacific che partecipa alle manifestazioni è escluso dai voli in Cina e attraverso la Cina. Domani sit-in del personale sanitario a Shatin, presso l’ospedale Prince of Wales.


Hong Kong (AsiaNews) – Le associazioni studentesche di 11 università del territorio propongono uno sciopero ad oltranza. Esse chiedono che si faccia giustizia dato che la polizia usa forza e violenze sempre più eccessive nel contrastare le manifestazioni entrate ormai nel terzo mese.

In una dichiarazione comune, le associazioni affermano che la polizia è “completamente fuori controllo” e ha “perso umanità” per il modo in cui la scorsa sera i dimostranti sono stati trattati in diverse zone della città. La polizia avrebbe usato forza eccessiva non solo verso chi protestava, ma anche verso civili e giornalisti.

Le manifestazioni sono iniziate il 9 giugno scorso con la richiesta di cancellare la legge sull’estradizione verso la Cina, che metterebbe in pericolo lo stato di diritto che vige ad Hong Kong. Nel tentativo di domare le dimostrazioni – sempre più oceaniche – la polizia ha usato proiettili di gomma, bastoni, gas lacrimogeni ed è sospettata di essere in combutta con la mafia cinese in pestaggi contro i giovani dimostranti.

Ieri, durante una protesta a Tsim Sha Tsui, una donna vestita con abiti neri – la “divisa” della protesta – è stata colpita da un proiettile e rischia di perdere un occhio. Almeno 40 persone sono rimaste ferite e portate all’ospedale. Fra essi vi è anche un poliziotto, con ustioni provocate dallo scoppio di una bottiglia molotov.

Il governo del territorio, guidato da Carrie Lam, ha “seppellito” la legge sull’estradizione, ma si rifiuta di venire incontro alle richieste dei manifestanti che comprendono una “cancellazione definita” della legge e il varo di un’inchiesta indipendente sulle violenze della polizia.

Il silenzio e la linea dura del governo spingono molti gruppi della società civile a partecipare alle manifestazioni.

Dopo avvocati, imprenditori, impiegati statali, piloti, insegnanti, ora scende in piazza il personale sanitario. Dottori e infermieri terranno un sit-in domani a Shatin, presso l’ospedale Prince of Wales.

Mentre i manifestanti chiedono agli imprenditori di mostrare simpatia verso chi sciopera, il governo cinese preme perché le compagnie li puniscano.

Tre giorni fa, le autorità di Pechino hanno chiesto alla Cathay Pacific, la compagnia aerea di Hong Kong, di sottoporre una lista con le identità del loro staff che volano in Cina o attraversano il suo spazio aereo. Esse esigono che tutti gli impiegati implicati nelle “proteste illegali” siano bandite da quei voli. La Cathay Pacific ha diramato un messaggio al proprio staff dicendo che l’aerolinea era costretta a sottostare con queste nuove regole stabilite dall’amministrazione dell’aviazione civile in Cina.

Lo scorso 7 agosto, Pechino ha radunato a Shenzhen 500 personalità del mondo del business, parlamentari pro-governo del parlamento di Hong Kong. Ad essi ha chiesto di lavorare per sostenere il governo di Carrie Lam e di “ristabilire l’ordine” ad Hong Kong.