Hong Kong, più di 200 voli cancellati per uno sciopero generale
di Paul Wang

Aderiscono decine di sigle sindacali e oltre 20 organizzazioni dei settori commerciali. Ieri nuovi scontri fra manifestanti e polizia a Causeway Bay e Wong Tai Sing. Carrie Lam: I manifestanti sono divenuti “una sfida alla sovranità del nostro Paese”. L’indice Hang Seng scende del 3%.


Hong Kong (AsiaNews) – Più di 200 voli sono stati cancellati stamane all’aeroporto internazionale di Hong Kong a causa di uno sciopero generale contro le azioni del governo e della polizia legate alla legge sull’estradizione. Allo sciopero hanno aderito decine di sigle sindacali e oltre 20 organizzazioni dei settori commerciali. Nel weekend hanno manifestato anche gli impiegati statali.

Le manifestazioni di oggi, che rischiano di paralizzare la città, seguono le proteste che durano da nove settimane – a cui hanno aderito milioni di persone - e domandano la totale cancellazione della legge sull’estradizione e un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia verso i manifestanti.

Nelle scorse settimane il governo, per bocca del capo dell’esecutivo Carrie Lam, ha “seppellito” la legge, senza ritirarla in modo definitivo, e ha elogiato l’operato della polizia, come ha fatto anche il governo cinese a più riprese. Decine di manifestanti sono stati arrestati e accusati di “rivolta”, un’accusa che può costare 10 anni di prigione.

Ieri in diverse manifestazioni ci sono stati scontri con le forze dell’ordine a Causeway Bay e a Wong Tai Sing, dove la popolazione ha cacciato via la polizia che usava gas lacrimogeni.

Stamane, in una conferenza stampa dopo oltre due settimane di silenzio, Carrie Lam ha messo in guardia i dimostranti che stanno bloccando la città perché con le loro azioni sono divenuti “una sfida alla sovranità del nostro Paese, e mettono in crisi [il principio] ‘una nazione, due sistemi’, che distrugge la stabilità e la prosperità di Hong Kong”.

Le parole di Lam sembrano collegate a quelle espresse da Chen Daoxiang, capo della guarnigione dell’esercito cinese di stanza ad Hong Kong, che il 31 luglio ha dichiarato che non si possono tollerare più scontri violenti e che l’esercito è determinato a proteggere la sovranità della Cina sul territorio.

Paul Chan, segretario delle Finanze, ha detto oggi che l’economia del territorio è sotto una forte pressione negativa. L’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong è sceso di oltre il 3%.