Chiesa di Colombo: tre mesi dopo le stragi di Pasqua, il punto sugli aiuti
di Melani Manel Perera

Gli attentati a tre chiese e tre hotel di lusso hanno sconvolto il Paese e incrinato i rapporti tra le comunità. In totale, la Chiesa cattolica ha raccolto circa 1,77 milioni di euro, che destinerà al sostegno dei bambini orfani, delle famiglie delle vittime e della riabilitazione fisica e psichica dei sopravvissuti. Aiuti anche alla Chiesa protestante.


Colombo (AsiaNews) – Alla vigilia del giorno in cui ricorrono tre mesi dalle stragi della domenica di Pasqua, la Chiesa cattolica dello Sri Lanka continua l’impegno in favore dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti. L’arcidiocesi di Colombo e “Seth Sarana”, nome della Caritas nella capitale dell’isola, hanno attivato una serie di programmi a sostegno dei più indifesi, in particolare i bambini, e stanno aiutando anche la Zion Church di Batticaloa, l’unica protestante delle tre chiese colpite dagli attentatori.

Il 21 aprile scorso il Paese è stato sconvolto da una serie di esplosioni in tre chiese e tre hotel. Oltre alla chiesa di Zion [evangelica, ndr], sono stati devastati il santuario di Sant’Antonio e la chiesa di San Sebastiano, entrambi nel territorio dell’arcidiocesi di Colombo. Il bilancio finale è stato pesantissimo: 258 morti e oltre 600 feriti.

All’indomani degli attacchi, la Chiesa cattolica locale si è subito attivata negli aiuti e nel tentativo di ricreare l’armonia spezzata tra la comunità cristiana – ferita nel profondo – e quella musulmana, spinta dalla consapevolezza che la colpa del gesto compiuto da alcuni estremisti non può ricadere su tutti coloro che professano la stessa fede.

In totale, la Chiesa ha ricevuto 350,7 milioni di rupie [1,77 milioni di euro, ndr]. Essi sono frutto di donazioni private, locali, estere e governative. L’arcidiocesi ha deciso di destinare la maggior parte di questi fondi – 102,5 milioni di rupie [quasi 518mila euro] – a sostegno dell’istruzione dei bambini colpiti negli attacchi. Nello specifico, vuole finanziare la loro istruzione fino all’ammissione universitaria, mentre per i neonati ha fissato un assegno mensile per cinque anni.

Arcidiocesi e Caritas-Seth Sarana hanno deciso che almeno 16,8 milioni [85mila euro] andranno come risarcimento alle famiglie dei defunti e altri 17,8 milioni [90mila euro] per le spese mediche dei feriti. Tutte le donazioni saranno gestite e distribuite dall’ufficio, in modo da provvedere in maniera diretta ai bisogni individuali della persona e delle famiglie.

I leader della Chiesa cattolica hanno inoltre attivato un centro che offre un servizio di assistenza psicologica per superare i traumi dovuti agli attentati. Grazie all’assistenza della “Rally to Care Initiative” della Dialogue Foundation, è stato aperto un consultorio. Si tratta dell’“Emmaus Life Healing Centre”, che offre le competenze professionali di 20 psicologi, 10 psicoterapeuti, 17 psichiatri. In totale, almeno 770 persone sono in cura presso il centro; i professionisti hanno effettuato finora 200 visite a domicilio nelle famiglie colpite.

La Caritas ha deciso di donare 10 milioni di rupie [50mila euro] per la ricostruzione della chiesa di Zion, di denominazione protestante. Infine vuole utilizzare 53 milioni [266mila euro] per l’acquisto di terreni da destinare alla costruzione di nuove abitazioni per le famiglie che non hanno una residenza stabile e che ora fanno fatica a sopravvivere perché è venuto a mancare l’unico componente familiare che guadagnava uno stipendio. Per l’edificazione degli immobili si avvarrà della collaborazione del governo.