Sialkot, riapre un tempio indù dopo 72 anni

Lo Shawala Teeja Singh Temple si trova in Circular Road. Il via libera è stato dato dal premier Imran Khan e dal presidente del fondo governativo che gestisce le proprietà degli sfollati. Nel 1947, con l’improvvisa partizione tra India e Pakistan, milioni di indù e sikh scapparono in fretta dal Punjab, lasciando numerosi beni.


Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Un antico tempio indù ha riaperto le sue porte ai fedeli, dopo essere rimasto inaccessibile al culto per 72 anni. Lo Shawala Teeja Singh Temple si trova a Sialkot, in Circular Road, nella provincia pakistana del Punjab. Lo sblocco di una contesa che durava da anni è avvenuto per volere del governo federale.

La notizia è riportata dal quotidiano locale The Express Tribune. La cerimonia di riapertura e inaugurazione, secondo la tradizione indù, è avvenuta ieri. All’evento erano presenti leader indù e bambini. Syed Faraz Abbas, vice segretario del tempio, riporta “che il tempio era chiuso dal 1947. Per diversi anni la comunità indù ha chiesto che il luogo di culto venisse riaperto”.

Il via libera è stato dato dal primo ministro Imran Khan e Amir Ahmed, presidente dell’Evacuee Trust Property Board (Etpb), un fondo governativo che gestisce le proprietà degli sfollati. Si tratta soprattutto di istituti educativi, caritatevoli e luoghi di culto di proprietà di sikh e indù costretti ad abbandonare il Paese dopo la traumatica partizione tra India e Pakistan, avvenuta (all’improvviso) nel 1947 su volere delle autorità dell’epoca.

L’affidatario del tempio fa sapere che i lavori di ristrutturazione della struttura, abbandonata per così tanti anni, “inizieranno dopo la stima dei costi”. Secondo fonti locali, le statue delle divinità potrebbero essere trasportate dall’India.

Due giorni fa nella zona di Sialkot ha riaperto ai pellegrini indiani di un altro luogo delle minoranze religiose: l’antico Gurdwara Babe de Ber, tempio sacro per i sikh da 500 anni. Secondo la tradizione, qui sotto l’albero di Ber nel 16mo secolo si fermò a riposare Guru Nanak, fondatore del movimento spirituale, proveniente dal Kashmir. L’accoglienza dei pellegrini vuole essere da “ponte” tra i due Paesi – India e Pakistan – storici rivali.