Crisi politica in Israele: Netanyahu caccia due ministri in vista del voto anticipato

Nel mirino del premier il ministro dell’Istruzione Naftali Bennett e il titolare della Giustizia Ayelet Shaked. I due politici ringraziano i cittadini ma non forniscono spiegazioni in merito alla cacciata. Il provvedimento consente a Netanyahu di usare i posti vacanti in un’ottica di contrattazione pre-elettorale. 


Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha cacciato dall’esecutivo - che traghetterà il Paese alle nuove elezioni (anticipate) di settembre - due ministri di primo piano. Il provvedimento conferma la situazione di crisi e le profonde spaccature politiche, anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza, in una nazione chiamata due volte al voto in meno di un anno. 

Una fonte ufficiale vicina al gabinetto di governo del Primo Ministro Netanyahu conferma, dietro anonimato, che i destinatari del provvedimento sono il ministro dell’Istruzione Naftali Bennett e il titolare della Giustizia Ayelet Shaked. Al momento non vi sono maggiori informazioni sulle ragioni che hanno determinato la frattura. 

Bennet e Shaked sono entrambi politici di destra, rivali dell’attuale premier, e si sono allontanati dal partito di governo Likud a inizio anno. Il loro nuovo schieramento, posizionato anch’esso a destra, non è riuscito a conquistare voti sufficienti per superare la soglia di sbarramento e fare il suo ingresso in Parlamento (la Knesset). 

Al momento non è confermata una loro nuova partecipazione alle elezioni del 17 settembre. 

I due (ormai ex) ministri hanno diffuso una nota in cui confermano la sostituzione e ringraziano i cittadini israeliani, senza fornire maggiori dettagli. 

Nelle scorse settimane il premier incaricato Netanyahu non è riuscito a formare un governo entro la scadenza prevista, il 30 maggio. Per non rischiare di essere estromesso dalla leadership a favore di rivali sempre più agguerriti, egli ha deciso di rischiare il tutto per tutto e indire nuove elezioni.

La mossa ha, di fatto, tolto al presidente Reuven Rivlin la possibilità di affidare ad altri il mandato esplorativo per la nascita di un esecutivo. In passato Netanyahu e Bennet si sono più volte scontrati per vicende legate alla vita politica e sociale del Paese; tuttavia, ad oggi non sono chiare le ragioni alla base del licenziamento. 

Entrambi in passato hanno fatto parte del comitato di sicurezza di Netanyahu. Il Jerusalem Post ha rilanciato fonti vicine al Primo Ministro, secondo cui il loro ruolo non aveva più ragione di essere, in seguito alla sonora bocciatura da parte degli elettori. Il loro licenziamento consente infine a Netanyahu di utilizzare i posti vacanti in un’ottica di contrattazione pre-elettorale.