Ho Chi Minh City, 500 case espropriate e distrutte. La preghiera delle vittime
di Minh Trang

Le autorità hanno cacciato più di 1.000 persone da un terreno della parrocchia di Lộc Hưng. Oltre 200 famiglie ora vivono in condizioni di estremo disagio. I fedeli sono vittime di ripetute minacce. Mons. Oanh: “Continuiamo ad agire come discepoli di Gesù”.


Ho Chi Minh City (AsiaNews) – In occasione del mese mariano, le vittime dei sequestri forzati nel “Vườn Rau Lộc Hưng (l’orto di Lộc Hưng), ad Ho Chi Minh City, si incontrano ogni sera per recitare il rosario e chiedere conforto alla Vergine. Tra il 4 gennaio e l’11 maggio scorsi, le autorità della VI circoscrizione ed il Comitato del popolo del distretto di Tân Bình hanno distrutto quasi 500 case (foto) e cacciato più di 1.000 persone. Situata nel cuore della città, l’area è di pertinenza della parrocchia di Lộc Hưng. Allettati dal crescente valore commerciale, il governo cittadino e “gruppi di interesse” intendono speculare sulla compravendita del terreno e lo hanno espropriato. Oltre 200 famiglie ora vivono in condizioni di estremo disagio. I cattolici di Lộc Hưng sono oggetto di ripetute minacce da parte delle autorità locali. Grave preoccupazione desta anche la situazione dei bambini, che in questa situazione non riescono a frequentare la scuola.

Una madre dichiara ad AsiaNews: “La mia casa è stata distrutta l'8 gennaio 2019. Non ho potuto portar via le nostre cose né i vestiti dei miei figli. Con circa 200 dollari al mese, al momento non posso permettermi di affittare neanche una piccola casa nel distretto di Tân Bình. Ho potuto permettermene solo una ad Hốc Môn, al costo di circa 50 dollari al mese. Da qui, ogni giorno accompagno i miei figli a scuola a Tân Bình. La mia famiglia ora vive nella miseria”. Un bambino di 12 anni racconta le provocazioni e le umiliazioni subite a scuola: “Questa mattina, l’insegnante mi ha chiesto di leggere un articolo sulla ‘Liberazione dell’orto di Lộc Hưng’ di fronte a migliaia di studenti. Mi sono opposto, perché era scritto che ‘le persone che ci vivevano ora sono cattive’. La mia casa è distrutta. I miei genitori non sono cattivi. La mia famiglia viveva lì con mio nonno da tanto tempo”.

La devozione dei cattolici alla Madonna è molto profonda nel Paese. Nel mese di maggio, dedicato a Maria, in ogni chiesa fedeli di tutte le età partecipano numerosi alle cerimonie di “Dâng Hoa” (offerte floreali) in onore della Madre di Gesù. Questo avviene anche nella parrocchia di Lộc Hưng. Un ragazzo afferma: “Veniamo a pregare Nostra Signora ogni giorno. Preghiamo affinché in Vietnam vi siano pace e giustizia”. Tre giorni fa, i fedeli hanno ricevuto la visita di mons. Hoàng Đức Oanh, vescovo emerito di Kontum. Già lo scorso febbraio, il presule aveva celebrato messa tra i parrocchiani, invitandoli ad “offrire le nostre sofferenze a Dio, che per noi è luce splendente”.

Raccolto in preghiera presso la statua della Madonna insieme ai fedeli, nel secondo sabato del mese mariano mons. Oanh ha dichiarato: “Chiediamo a Dio di benedirvi. Non vi state battendo per questo terreno, lo state facendo per la patria: il Vietnam. Il governo sappia rispettare la giustizia e la verità. Preghiamo anzitutto affinché Dio vi benedica attraverso Nostra Signora Maria. Continuiamo ad agire come discepoli di Gesù. Questa è per ciascuno di noi un'opportunità per diventare tali. Attraverso le vostre opere, queste autorità e coloro che ci hanno avvicinato comprendano che stiamo servendo la giustizia e la verità, affinché questo Paese sia pacifico e felice”.