Uttar Pradesh: la Passione delle chiese a Pasqua (Foto e Video)

Negli ultimi cinque giorni una chiesa è stata distrutta e un’altra riaperta su ordine di un Alto tribunale. Lo Stato indiano è il più pericoloso per i cristiani. Attivista: “Le persone pensano di poter fare qualsiasi cosa in nome della religione e non avere conseguenze”.


New Delhi (AsiaNews) – Una chiesa è stata riaperta su ordine di un tribunale e un’altra è stata distrutta dopo che aveva avuto il via libera alla riapertura da altri giudici. È quanto avvenuto negli ultimi cinque giorni in Uttar Pradesh, lo Stato indiano più popoloso e anche quello più pericoloso per la minoranza cristiana. Gli incidenti hanno accresciuto le preoccupazioni dei fedeli durante la Settimana Santa che precede la Pasqua. Ad AsiaNews il rev. David, un attivista locale, afferma: “Il fanatismo religioso è in ascesa nel nord dell’India”.

Il 12 aprile scorso l’Alta corte di Allahabad – che le autorità nazionaliste indù hanno rinominato qualche mese fa Prayagraj – ha ordinato allo Stato dell’Uttar Pradesh di riaprire una chiesa nel distretto di Siddharth Nagar. I giudici hanno stabilito anche che il pastore locale, il rev. Satyen Biswakarma, e i fedeli cristiani, devono avere protezione, affinchè essi “possano offrire le preghiere in pace”.

L’Ong cristiana ADF India (Alliance Defending Freedom) riferisce che il luogo di culto era chiuso dal 16 settembre 2018, quando un gruppo di radicali indù – fingendosi funzionari statali – hanno registrato le preghiere e sporto denuncia, sostenendo che la comunità non avesse i necessari permessi per effettuare il culto.

I fedeli hanno gioito alla lettura della sentenza. Tehmina Arora, direttrice di ADF India, sottolineava: “Il tribunale ha riaffermato la Costituzione. Nessuno deve essere preso come bersaglio per la propria fede”.

Tuttavia appena due giorni dopo, nella Domenica delle Palme (14 aprile), a rattristare la comunità cristiana locale è giunta la notizia della devastazione della chiesa dell’Assemblies of God a Jamdaha, Khetasarai, nel distretto di Jaunpur (v. foto e video). Circa 200 uomini hanno attaccato la chiesa sotto gli occhi della polizia e preso a bastonate il pastore Ram Vachan Bind, le donne e gli uomini. Il reverendo è stato costretto a fuggire con la famiglia nel villaggio vicino.

Anche la chiesa era stata costretta a chiudere nel settembre dello scorso anno, ma poi un altro tribunale aveva ordinato la riapertura. Il rev. David lamenta che “finora nessun aggressore è stato arrestato, ma la polizia sta collaborando. La situazione rimane tesa perché i cristiani hanno paura di essere aggrediti ancora. Dobbiamo fare pressione sulla polizia affinchè dia protezione”. “La cosa peggiore – conclude l’attivista – è che le persone pensano di poter fare qualsiasi cosa in nome della religione e non avere conseguenze”.