Thailandia: i contadini del riso decideranno le prossime elezioni

I coltivatori sono contro una legge sulla produzione del cereale, proposta dalla giunta militare. Le elezioni del 24 marzo sanciranno il ritorno della nazione ad un regime democratico. Il sostegno al nordest rurale è stato fondamentale per i passati successi elettorali della famiglia Shinawatra. La Corte costituzionale scioglie il Thai Raksa Chart Party: aveva candidato la principessa.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – I contadini del riso tornano al centro della politica thailandese. Il governo ha rinviato a tempo indeterminato un controverso disegno di legge a causa dell'opposizione degli agricoltori, che costituiscono uno dei blocchi di voto più influenti del Paese. Il prossimo 24 marzo avranno luogo le prime elezioni generali dal 2011. Esse sanciranno il ritorno della nazione ad un regime democratico, a quasi cinque anni dalla presa di potere della giunta militare. Alla tornata elettorale non parteciperà il Thai Raksa Chart Party: la Corte costituzionale ne ha ordinato lo scioglimento, per aver trascinato la monarchia in politica con la candidatura della sorella del re.

Il Thai Raksa Chart è un partito leale all'ancora influente famiglia Shinawatra, che per anni ha dominato la scena politica thai. L’ex primo ministro thai Yingluck Shinawatra è stata rovesciata dai militari nel 2014; tre anni dopo, la Corte suprema l’ha condannata in contumacia a cinque anni di detenzione per “negligenza” in un controverso schema di sussidi per la produzione di riso. La donna ha sempre sostenuto la propria innocenza, dichiarandosi vittima di una macchinazione della giunta per impedire alla famiglia di tornare al governo. Suo fratello è Thaksin Shinawatra, anch’egli ex premier deposto da un colpo di Stato nel 2006 e condannato (sempre in contumacia) a due anni di carcere per crimini legati al conflitto di interessi.

Il sostegno al nordest rurale della Thailandia è stato una componente fondamentale per i successi elettorali dei Shinawatra, basati in gran parte sui sussidi ai coltivatori di riso. La proposta dalla giunta prevede l’istituzione di un ente controllato dal governo per sorvegliare l'industria. Questo conferirebbe allo Stato l’emissione delle licenze per la vendita di alcuni ceppi di semi. La prima bozza legge è già passata all'Assemblea legislativa nazionale (Nla) a gennaio 2019, ma l’iter è stato bloccato per la crescente opposizione dei coltivatori di riso. Essi sostengono che il provvedimento favorirebbe solo i grandi produttori, poiché vieta la distribuzione di semi di riso non approvati dall’ente istituito. Il disegno di legge sarà riesaminato dopo le elezioni.

Secondo alcuni analisti, il malcontento verso la legge può danneggiare l’attuale primo ministro Prayuth Chan-ocha, che in marzo correrà come candidato premier del partito pro-militare Palang Pracharat. Già comandante in capo del Reale esercito thai, Prayuth ha guidato il colpo di Stato militare del maggio 2014. L'ultima controversia sulla politica del riso potrebbe creare un'opportunità per il suo principale contendente: il Thai Pheu Party, fondato da Thaksin Shinawatra. Non è ancora chiaro però il contraccolpo che la formazione politica potrebbe subire dallo scioglimento dell’alleato Thai Raksa Chart Party, deciso ieri dalla Corte costituzionale.

La Commissione elettorale aveva chiesto al tribunale di sciogliere il partito dopo la candidatura a primo ministro della principessa Ubolratana Rajakanya Sirivadhana Barnavadi, perché “in contrasto con la monarchia costituzionale”. La sentenza impone ai membri del consiglio esecutivo del partito il divieto di partecipare ad attività politiche per 10 anni. Sui social media, la principessa ha definito il verdetto “triste e deprimente”.