Chiesa cattolica del Kerala: tolleranza zero contro gli abusi sessuali
di Nirmala Carvalho

I vescovi locali pubblicano le linee guida verso sacerdoti e membri del clero che si macchiano di crimini nei confronti di minori e adulti vulnerabili. Per la prima volta, si prevede la riduzione allo stato laicale per un sacerdote colpevole.


Kochi (AsiaNews) – La Chiesa cattolica del Kerala ha diffuso le linee guida per il comportamento di sacerdoti e personale ecclesiastico in cui ribadisce la politica di tolleranza zero nei casi di abusi sessuali contro minori e adulti vulnerabili. La notizia è stata diffusa dal quotidiano nazionale The Indian Express. Il documento rientra nelle iniziative attuate dalle gerarchie cattoliche sul tema degli abusi contro i minori, cui anche papa Francesco sta rivolgendo grande attenzione.

Le linee guida della Chiesa locale indiana sono state inviate a presbiteri, chiese, istituti scolastici e religiosi, case di cura in tutto lo Stato indiana. Esse sono rivolte in particolare ad attenuare le polemiche divampate dal caso che ha coinvolto mons. Franco Mulakkal, vescovo dimissionario di Jalandhar (in Punjab), che in Kerala è indagato per stupro della ex superiora delle Missionarie di Gesù.

Tra le indicazioni disposte dal Consiglio dei vescovi cattolici del Kerala (Kcbc), vi sono: riportare alle autorità interessate i casi di molestie sessuali; cooperare nelle indagini; evitare contatti fisici inappropriati con i minori. A proposito di minori, uno dei punti del documento afferma nello specifico: “Lo sfruttamento sessuale e l’abuso nei confronti di bambini e adulti vulnerabili sono crimini seri e peccati gravi”.

Per la prima volta in assoluto, le linee guida prevedono la riduzione allo stato laicale per sacerdoti o membri del clero contro i quali è accertata la colpevolezza in episodi di molestie sessuali. I vescovi dispongono che qualsiasi incidente debba essere riferito in maniera obbligatoria alle autorità civili. Inoltre consigliano di “evitare i viaggi di notte in compagnia di bambini o di scattare fotografie quando sono svestiti o si stanno rivestendo”.

Da ultimo, prevede il documento, “nel caso in cui i vescovi o i superiori generali, dopo aver esaminato i risultati delle indagini da parte del comitato sugli abusi sessuali, dovessero arrivare alla conclusione che il presunto responsabile è colpevole e costituisce un rischio per i minori, il trasgressore deve essere immediatamente sollevato da tutti gli incarichi che ricopre e si deve esaminare se egli necessita di essere informato della richiesta di essere ridotto allo stato laicale; egli avrà la possibilità di chiedere al Santo Padre di dispensarlo da tutti gli obblighi connessi allo stato clericale, compreso il celibato; oppure una procedura potrebbe essere iniziata [a prescindere] per il suo destituzione dallo stato clericale. Possono anche essere imposte azioni penali”.