Offensiva contro Abu Sayyaf. Catturata la mente degli attentati di Jolo

Si tratta di Kammah Pae, uno dei leader dell'organizzazione terrorista. Insieme a lui si consegnano anche quattro jihadisti. Kammah Pae ha fornito sostegno logistico agli attentatori suicidi, una coppia di indonesiani. Nelle esplosioni, morte 23 persone. Il leader islamista nega ogni coinvolgimento ma è inchiodato dai testimoni oculari. In uno scontro a fuoco a Patikul (Sulu), morti tre guerriglieri e cinque soldati di Manila.


Manila (AsiaNews) – Negli ultimi due giorni, si sono arresi alle autorità filippine uno dei leader di Abu Sayyaf ed altri quattro militanti del gruppo jihadista, accusati di essere coinvolti nell’attentato alla cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo (provincia di Sulu). Lo annuncia oggi il capo della Polizia nazionale (Pnp), Oscar Albayalde.

L’arresto di più alto profilo è quello di Kammah Pae (foto). Secondo gli inquirenti, il terrorista ha fornito sostegno logistico alla coppia di indonesiani che lo scorso 27 gennaio si è fatta saltare in aria, uccidendo 23 persone e ferendone altre 112. “È stato costretto ad arrendersi”, afferma Albayalde. “Probabilmente, non voleva morire durante l'offensiva militare”.

Due giorni fa, le truppe governative hanno ucciso tre sospetti guerriglieri di Abu Sayyaf in uno scontro a fuoco a Patikul (Sulu), dove hanno perso la vita cinque soldati di Manila. Albayalde riferisce che Kammah ha negato ogni suo coinvolgimento nelle esplosioni di Jolo, ma testimoni oculari raccontano di averlo visto scortare la coppia di attentatori suicidi.

Nella casa del terrorista, le forze di sicurezza hanno anche recuperato un ordigno esplosivo improvvisato (Ied) ed altre componenti, aggiunge Albayalde. Il capo della Pnp afferma che i cinque sospettati risponderanno, tra le diverse incriminazioni, dell’accusa di omicidio multiplo.