Papa: Gesù Cristo è la nostra pace per ogni persona e per l’intera famiglia umana

All’Angelus papa Francesco ricorda il suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace, inaugurata da Paolo VI 52 anni fa. “Tutti siamo responsabili della vita della ‘città’, del bene comune”. La benedizione israelitica nel “nome” e nel “volto” del Signore.


 

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Gesù Cristo, Salvatore del mondo. Lui è la Benedizione per ogni persona e per l’intera famiglia umana. Lui è sorgente di grazia, di misericordia e di pace”: così papa Francesco ha legato la solennità di oggi della Santa Madre di Dio, alla Giornata mondiale della pace, che si celebra il primo gennaio. Parlando alle decine di migliaia di fedeli radunati in piazza san Pietro per l’Angelus, il pontefice ha spiegato: “Per questo il santo Papa Paolo VI ha voluto che il primo gennaio fosse la Giornata Mondiale della Pace; e oggi noi celebriamo la cinquantaduesima, che ha per tema: La buona politica è al servizio della pace. Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della ‘città’, del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace. Ci aiuti in questo impegno quotidiano la Santa Madre di Dio”.

Sia la messa di stamane, sia la riflessione all’Angelus sono stati dedicati alla centratura cristiana e teologica della pace nella società.

In precedenza il papa si è soffermato sulla benedizione riportata nella prima lettura della messa di oggi, (Numeri 6,24-26), in cui il sacerdote israelita, imponendo le mani sul popolo invocava “il nome” e “il volto” del Signore: “Nella Bibbia… il nome rappresenta la realtà stessa che viene invocata, e così, “porre il nome” del Signore su una persona, una famiglia, una comunità significa offrire loro la forza benefica che scaturisce da Lui”.

“Sappiamo che secondo le Scritture il volto di Dio è inaccessibile all’uomo: nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Questo esprime la trascendenza di Dio, l’infinita grandezza della sua gloria. Ma la gloria di Dio è tutta Amore, e dunque, pur rimanendo inaccessibile, come un Sole che non si può guardare, irradia la sua grazia su ogni creatura e, in modo speciale, sugli uomini e le donne, nei quali maggiormente si rispecchia.

«Quando venne la pienezza del tempo» (Gal 4,4), Dio si è rivelato nel volto di un uomo, Gesù, «nato da donna». E qui ritorniamo all’icona della festa odierna, da cui siamo partiti: l’icona della Santa Madre di Dio, che ci mostra il Figlio, Gesù Cristo, Salvatore del mondo”.

A conclusione dell’Angelus, Francesco ha benedetto la folla proprio con le parole della benedizione ebraica.

Alla fine, salutando i partecipanti, il papa ha ringraziato per le “innumerevoli iniziative di preghiera e di impegno per la pace che in questa Giornata si svolgono in ogni parte del mondo, promosse dalle comunità ecclesiali” e ha ricordato in particolare la marcia organizzata dalla comunità di S. Egidio e quella che si è tenuta ieri a Matera.