Il terrorista Azahari preparava attacchi contro chiese per il prossimo Natale

Trovate 30 cariche esplosive nel covo del gruppo legato alla Jemaah Islamiyah. Confermata la morte di Azahari.


Jakarta (AsiaNews) – Il terrorista Azahari bin Husin e il suo gruppo stavano progettando una serie di attentati esplosivi alle chiese di Malang durante le feste del prossimo Natale. Lo dichiarano fonti investigative che studiano i perché Azahari avesse affittato una villa nella zona turistica e montagnosa di Batu, vicino a Malang (East Java). "L'obiettivo – ha dichiarato una fonte dell'intelligence – era una grande chiesa a Malang".

Ieri Azahari si sarebbe fatto esplodere da solo per sfuggire ad un'operazione di 2 ore condotta nel pomeriggio dalla squadra speciale anti-terrorismo a Batu. Quest'oggi la polizia ha la conferma della sua morte anche in base a verifiche sui resti del cadavere.

Malang, una zona turistica a 80 km a sud di Surabaya, capitale dell'East Java, è nota per ospitare molti centri di ordini religiosi cattolici come quello dei verbiti e delle carmelitane. A Malang vi è pure un  seminario maggiore dove centinaia di seminaristi di diversi ordini studiano filosofia e teologia. Fra le altre istituzioni cattoliche presenti a Malang, vi è una scuola molto rinomata, la St Joseph  College Senior High School, tenuta dalle suore carmelitane. Vicino a questa scuola vi è anche la cattedrale e la residenza del vescovo. A queste istituzioni cattoliche si aggiungono quelle protestanti.

Secondo gli investigatori, il piano di Azahari prevedeva una serie di esplosioni per distruggere queste istituzioni, proprio durante la notte di Natale o in quei giorni di festa.

Nel Natale del 2000 sono scoppiate bombe davanti a 5 chiese di Jakarta e in altre città dell'Indonesia. Negli anni scorsi sono avvenuti attacchi contro chiese protestanti nelle Sulawesi e violenze contro cristiani nell'East Java.

Nella villa, divenuta covo dei terroristi, la polizia ha ritrovato 30 cariche esplosive e diverse armi semiautomatiche con silenziatore.

Anil Warman (19 anni), residente a pochi metri dalla villa, ha dichiarato alla polizia che sabato scorso 5 novembre, ha visto 2 membri del gruppo di Azahari che trasportavano in fretta del materiale in una scatola. "Sembravano preoccupati di portare subito la scatola in casa perché nessuno dei vicini li vedesse o ne capisse il contenuto".

Il gen. Sutanto, capo della polizia, ha riconfermato la certezza che Azahari è morto. La sua testa – egli ha specificato – è rimasta "intatta" ed è riconoscibile. Anche le impronte digitali sui resti del terrorista sucida coincidono con le impronte inviate in Indonesia dalla polizia malaysiana. Azahari è originario della Malaysia ed è una figura chiave del gruppo terrorista Jemaah Islamiyah, legato ad Al Qaeda, ritenuta responsabile di 5 attacchi terroristi in Indonesia, fra cui quelli di Bali del 2002 e quelli di alcuni mesi fa.

Un altro corpo trovato nella villa si sospetta sia quello di un certo Armand. Un altro dei massimi ricercati, Noordin Moh Top è ancora libero.

Intanto la polizia sta cercando di comprendere quaòe ruolo svolgesse un certo "Ch" (dalle sue inziali di Cholil o Chosin). "Ch" è stato arrestato a Semarang, poche ore prima del raid a Batu. È grazie a lui che la polizia è riuscita a ad avere informazioni sul nascondiglio di Azahari.

Secondo alcuni esperti, "Ch" era stato ingaggiato da Azahari, addestrato all'uso di esplosivi e divenuto il suo protetto. Mahendradatta, avvocato di Abu Bakar Bashir si è detto dispiaciuto della morte di Azahari. Bashir è accusato di essere il punto di riferimento spirituale della Jemaah Islamiyah e di aver avuto rapporti con Azahari. Secondo l'avvocato la cattura da vivo di Azahari avrebbe permesso di far luce sugli attacchi terroristi e scagionare il suo cliente da tutti i sospetti.