Preside indiano: tra i giovani cresce l’intolleranza religiosa

Secondo dati del governo, negli ultimi tre anni gli attacchi contro le minoranze sono aumentati del 30%. Nel 2017 ci sono stati almeno 1.000 incidenti in cui sono state uccise 111 persone. I “giovani disoccupati fanno a gara” per dimostrare chi è meno tollerante.  


Londra (AsiaNews/Agenzie) – Tra i giovani dell’India è in aumento l’intolleranza nei confronti delle minoranze religiose, in particolare verso i cristiani. È l’avvertimento lanciato da Michael Williams, decano delle scuole del Monte Carmelo in India, durante un incontro alla Camera dei Lord inglese. Citando numeri del governo, egli riporta che negli ultimi tre anni gli attacchi contro le comunità religiose siano cresciuti del 30%, con almeno 1.000 incidenti avvenuti nel 2017, che hanno provocato la morte di 111 persone e il ferimento di altre 2.500.

L’incontro era organizzato dal gruppo cristiano ADF (Alliance Defending Freedom) International. Secondo il preside indiano, la responsabilità sarebbe del “governo fondamentalista”. Egli paragona il clima d’intolleranza e di violazione dei diritti umani nel Paese alla radicalizzazione che avviene nel Paesi islamici e al nazismo nella Germania degli anni ’30.

Secondo Williams, gli episodi sono accomunati da uno stesso “modus operandi”, che comprende anche le operazioni di “ritorno a casa”, cioè le pratiche di riconversione all’induismo. Poi cita le false accuse di conversione forzata nei confronti dei fedeli cristiani, le molestie verso i pastori e il divieto di aprire chiese e luoghi di culto. Tutto questo, conclude, ha spinto “i giovani disoccupati e gli aspiranti politici a gareggiare tra di loro per mostrare chi è meno tollerante verso le minoranze religiose”.