Venti di guerra in Crimea: Mosca sequestra tre navi ucraine
di Vladimir Rozanskij

Manifestazioni all’ambasciata russa a Kiev; bruciata un’auto diplomatica. Raduno d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. I russi parlando di “sconfinamento” delle navi ucraine nelle acque territoriali russe; ma i Paesi dell’Onu non riconoscono l’occupazione russa della Crimea.


Mosca (AsiaNews) - Due navi russe di vedetta alle frontiere marittime del Mar Nero hanno aperto il fuoco contro gli incrociatori ucraini Berdljansk e Nikopol, che sono stati colpiti perdendo la rotta; anche il rimorchiatore “Jan Kap” è stato fermato dal fuoco russo. Le tre imbarcazioni sono state requisite dalle forze russe; due soldati della marina ucraina sono rimasti feriti.

Il fatto è avvenuto ieri sera e sta infiammando la situazione. Dopo l’incidente manifestanti hanno attaccato l’ambasciata russa a Kiev e un’auto dell’ambasciata è stata bruciata.

Il parlamento ucraino deciderà oggi se varare la legge marziale, date le tensioni che il gesto russo sta provocando. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu terrà oggi un raduno di emergenza.

Le navi russe hanno aperto il fuoco contro quelle ucraine nella zona dello stretto di Kerch, sul versante russo della Crimea. Secondo il comando navale ucraino, i russi avrebbero colpito dopo l’uscita delle navi ucraine dallo spazio navale russo, allo scopo di affondarle. In precedenza i russi avrebbero inseguito le imbarcazioni ucraine, intimando loro di fermarsi sotto la minaccia delle armi.

La mattina di ieri, i servizi di sicurezza russa hanno comunicato lo sconfinamento delle tre navi ucraine nelle acque territoriali russe, mentre procedevano sulla rotta da Odessa a Mariupol, nella parte ucraina del Mare d'Azov. Esse pretendevano di passare dallo stretto di Kerch, sotto il nuovo ponte inaugurato di recente da Putin, ma il permesso era stato loro negato. I russi si sono quindi schierati sotto il ponte, protetti da elicotteri e arei d’assalto.

L’Ucraina accusa la Russia di “azioni dichiaratamente aggressive”; i russi rinfacciano agli ucraini di aver organizzato una “provocazione premeditata”. Nel frattempo, per motivi di sicurezza, il ponte di Kerch è stato chiuso al traffico civile e a quello navale.

Alcuni testimoni affermano che le navi ucraine si sarebbero presentate sotto il ponte, sostando per mezz’ora circa, senza attraversarlo, per poi retrocedere sul Mar Nero inseguite dai russi.

La Russia e l’Ucraina si accusano reciprocamente di violazione della convenzione Onu sul diritto marittimo, che fissa la sovranità a 12 miglia marine dalla riva. Siccome l’Ucraina (e la maggior parte dei Paesi dell’Onu) non riconosce la sovranità russa sulla Crimea, la questione risulta intricata e foriera di nuove minacce.