Amman e Damasco verso la riapertura dei pieni rapporti diplomatici
di Pierre Balanian

Una delegazione parlamentare giordana di alto livello ha incontrato esponenti del governo di Assad, il quale esprime “gratitudine” per la posizione del regno “nonostante le pressioni”.


Damasco (AsiaNews) – Sembra passato un secolo da quando il re della Giordania disse (nel novembre del 2011) che il presidente siriano Bashar Al Assad “doveva andare via!” invitandolo a dimettersi. Così come si sono placati i toni delle accuse rivolte alla Giordania dalla Siria di “sostenere il terrorismo islamico” di “aver pugnalato Damasco alle spalle” di “essersi alleata con l’Occidente, le Monarchie arabe traditrici del Golfo e con Israele per far inginocchiare la Siria, ultimo bastione di resistenza anti- sionista”.

Lo scorso 19 novembre, infatti, è giunta a Damasco per la prima volta dallo scoppio della guerra in Siria una delegazione di otto parlamentari, interessata ad andare oltre la ripresa dei rapporti economici fra i due Paesi vicini e l’apertura del valico di frontiera di Jaber-Nasib. Secondo l’agenzia stampa giordana Amon, “la delegazione non invitata da Damasco” ha chiesto di incontrarsi con “i colleghi del Parlamento siriano, con il ministro degli affari esteri siriano Al Mualem e con il Presidente della Repubblica Araba Siriana Bashar Al Assad”.

La delegazione parlamentare giordana è composta da Tarek Al Khouri, presidente della Commissione dei servizi generali e dei trasporti; Khaled Abu Hssan, presidente della Commissione esteri;  Nidal Al Taani, presidente della Commissione turismo e repert archeologici; André Al Huwari, presidente della Commissione energia e risorse minerali; Haitham Al Zayadin, presidente della Commissione libertà individuali e diritti umani; Awad Al Zuwaida della Commissione investigativa; Mostafa Yaghi e Kays Zayadin. Quest’ultimo ha dichiarato che la visita durerà da due a quattro giorni “e ha come scopo quello di riscaldare di nuovo i rapporti bilaterali”

Si è appreso da notizie apparse sulla stampa locale che nell’incontro fra la delegazione parlamentare giordana ed i membri del Parlamento siriano, si è ampiamento discusso “sulle modalità di rafforzare la cooperazione inter-parlamentare fra i due Stati”.

La delegazione giordana, presieduta dal deputato Abdel Karim Al Deghmi, ha poi avuto un incontro con il ministro degli Affari esteri siriano Walid Al Mualem, durante il quale i due hanno “sottolineato i profondi legami fra i due popoli fratelli e il desiderio di rafforzare i rapporti bilaterali a tutti i livelli, sopratutto quelli parlamentari ed incrementare la cooperazione bilaterale per il bene e gli interessi di ambo i popoli fratelli”.

Nell’incontro si è parlato dell’importanza di aver riaperto il confine terrestre fra i due Paesi al transito di merci e di passaggio di persone, come fattore nel riportare alla normalità i legami sociali ed economici a lungo interrotti. Al Mualem ha discusso coi visitatori giordani della stuazione mondiale e regionale e rferito loro sulle ultime evoluzioni sul terreno e le previsione dell’incontro che averrà a giorni ad Astana.

La Giordania tende a ristabilire i pieni rapporti diplomatici con Damasaco, dopo la vittoria dell’esercito siriano e la ripresa del controllo sulla parte sud della Siria in vista del rimpatrio dei profughi siriani che ospita nel proprio territorio, guardando anche alla possibilità di poter partecipare negli appalti della ricostruzione.

Secondo il deputato Khaled Abu Hassan il presidente siriano Al Assad ha reso nta la “sua grande ammirazione verso il popolo giordano” ed ha espresso “comprensione per le pesanti pressioni che la Giordania ha dovuto subire per adottare la posizione che aveva adottato nei confronti della crisi siriana” ed ha aggiunto che “queste pressioni comunque non cambieranno i rapporti fra i due Paesi”.

Il deputato giordano cristiano Tarek Al Khouri, ha commentato sul suo profilo sui social media la visita a Damasco: “Salutiamo tutti con orgoglio la resilienza di questo popolo (siriano) e la vittoria dell’esercito contro tutti i complotti tramati. Non troviamo le parole per descrivere quel che abbiamo visto qui nella Siria degli arabi”.

Il deputato cristiano del parlamento siriano e presidente della Commissione esteri Boutros Merjane ha considerato invece questo incontro come “l’inizio di ripresa dei rapporti naturali fra i due Paesi”, facendo capire fra le righe la possibilità di una visita ufficiale del re giordano a Damasco.

Notizie non confermate, ricevute da AsiaNews, parlano di una vicina normalizzazione dei rapporti diplomatici con la riapertura di ambasciate anche fra la Siria, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita, Paesi che negli ultimi sette anni avrebbero finanziato i gruppi armati anti-Assad.