Qatar 2022: Teheran offre aiuto a Doha per ospitare le delegazioni ai mondiali

Per il segretario generale del comitato organizzativo l’idea è “parte integrante” del piano operativo. Una valutazione finale verrà presa assieme alla Fifa. Molto dipenderà dal numero delle partecipanti, 32 attuali o fino a 48. Per la rassegna serviranno 600mila camere di albergo. 

 


Doha (AsiaNews/Agenzie) - Doha potrebbe accettare la proposta avanzata dall’Iran, che si offre di accogliere alcune delegazioni partecipanti ai prossimi campionati mondiali di calcio in programma nel 2022 in Qatar. La conferma è arrivata ieri dal segretario generale del comitato organizzatore Hassan al-Thawadi, secondo cui questa idea “è parte integrante del nostro piano operativo”. 

Intervenuto a margine del forum sulla pace in corso a Parigi, in Francia, egli ha aggiunto che questa possibilità andrà “decisa insieme alla Fifa” (la Federazione internazionale di calcio). Il via libera finale sarà valutato nell’ambito di un confronto che si terrà “con l’avvicinarsi della data del torneo”. 

Doha ha rassicurato affermando di disporre di spazi sufficienti per ospitare gli 1,5 milioni di tifosi attesi per la rassegna. Tuttavia, il piccolo emirato non dispone delle 600mila camere di albergo richieste dalla Fifa. L’Iran si è offerto di aiutare il Qatar, proponendo di ospitare alcune delegazioni sull’isola di Kish, di fronte alle coste del Paese del Golfo. 

La decisione finale sull’ospitalità sarà legata alla formula della manifestazione. A fine ottobre il presidente Gianni Infatino ha affermato che allargare il mondiale a 48 squadre (invece di 32) è “fattibile”, anche se si tratta di una “sfida difficile”. 

L’offerta di aiuto di Teheran conferma il legame fra l’Iran e l’emirato arabo, secondo alcuni alla base dello scontro fra Qatar e Arabia Saudita. In passato la crisi del Golfo ha fatto temere anche una possibile (nuova) assegnazione dei mondiali. Nel contesto dei lavori di costruzione degli stadi erano emersi casi di abusi e gravissime violazioni dei diritti dei lavoratori, che hanno gettato più di un’ombra su Doha. Lo scorso anno inchieste e accuse sono state però archiviate.