Pace in Corea, Moon: da Papa Francesco incoraggiamento e speranza
di Moon Jae-in

Il presidente sudcoreano: “Stiamo aprendo la strada ad un nobile sforzo, che assicurerà un futuro di pace per la penisola coreana ed il mondo intero”. Moon esalta il ruolo della Chiesa nella storia del Paese: “Durante le ore buie della colonizzazione, della divisione, della guerra e della dittatura, era in piedi per far luce sulla dignità umana e sulla giustizia, così come sulla via della pace e dell'amore”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Il presidente sudcoreano Moon Jae-in esprime “profonda gratitudine a papa Francesco e alla Santa Sede per aver fornito grande incoraggiamento e speranza alle due Coree” nel loro percorso di riconciliazione. In Europa per una serie di visite ufficiali, Moon ha preso parte alla messa per la pace nella penisola coreana, celebrata ieri sera nella basilica di san Pietro dal card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Insieme al presidente vi erano sua moglie, un folto gruppo di fedeli coreani, un centinaio di sacerdoti e missionari, alcuni vescovi e molti rappresentanti del corpo diplomatico presso la Santa Sede. Proponiamo di seguito il testo integrale del discorso pronunciato dal presidente sudcoreano. (Traduzione a cura di AsiaNews).

Lode a Gesù!

Sua Eminenza Cardinale Parolin, segretario di Stato,

Distinti ospiti,

È per me un grande piacere essere qui nella basilica di San Pietro, casa della fede cattolica, per incontrare tutti voi e partecipare a questa santa messa.

A nome del popolo coreano, vorrei esprimere la mia profonda gratitudine al card. Parolin per aver celebrato di persona questa speciale messa per la pace nella penisola coreana, così come a tutto lo staff qui presso la Santa Sede, che ha esteso una calorosa ospitalità e preparato questo significativo evento.

Mezzo secolo fa, il 6 ottobre 1968, in questa basilica di San Pietro furono beatificati 24 martiri coreani.

Per la prima volta, preghiere e inni coreani risuonarono in questa grande cattedrale.

I 500 fedeli coreani presenti versarono lacrime di gioia.

Fino ad oggi, la Corea ha prodotto 103 martiri, che è il quarto maggior numero al mondo, dietro a Italia, Spagna e Francia.

Nell'omelia di quel giorno, Papa Paolo VI ha esortato le persone ad emulare il grande esempio della chiesa coreana.

Ha sottolineato che, nella storia globale della Chiesa cattolica, la Corea è un caso unico nel senso che il movimento ecclesiastico è iniziato dopo che la gente ha avuto un incontro diretto con la parola di Dio, prima che arrivassero i missionari.

Questo è stato un grande onore conferito alla Chiesa cattolica in Corea.

La Chiesa cattolica in Corea ha accettato ristrettezze e difficoltà ed emulato la vita di Gesù sotto forma di una chiamata sociale.

Durante le ore buie della colonizzazione, della divisione, della guerra e della dittatura, era in piedi per far luce sulla dignità umana e sulla giustizia, così come sulla via della pace e dell'amore.

I sacerdoti ed i laici in Corea erano accanto ai deboli e ai perseguitati all'interno della società.

A volte, sono scesi in piazza per difendere la democrazia e i diritti umani.

Io stesso sono stato per lungo tempo membro della Commissione cattolica per la Giustizia e la Pace, nonché della Commissione per i diritti umani.

Sono immensamente fiero di questo fatto.

Dopo aver assistito alla dedizione della Chiesa cattolica per la democrazia, i diritti umani e l’assistenza sociale, il popolo coreano ha cominciato a rispettare la fede cattolica come una religione esemplare.

Spero che la gloria risplenda sulla Chiesa cattolica.

Distinti ospiti,

Proprio ora nella penisola coreana, si stanno verificando cambiamenti storici e commoventi.

A settembre, il presidente della Corea del Nord Kim Jong-un ed io abbiamo sottoscritto la Dichiarazione congiunta di Pyongyang.

Di fronte al mondo intero, abbiamo promesso di porre fine allo scontro militare tra le due Coree e annunciato una penisola coreana pacifica, libera da armi nucleari e minacce.

Finora, le due Coree hanno attuato gli accordi uno alla volta. Stiamo ritirando armi e postazioni di guardia dalla zona demilitarizzata.

Stiamo anche conducendo operazioni per la rimozione di mine terrestri.

Il Mare Occidentale, dove in passato hanno avuto luogo conflitti armati, è diventato il mare della pace e della cooperazione.

Gli Stati Uniti e la Corea del Nord hanno anche posto fine a relazioni ostili durate 70 anni e si sono seduti insieme.

Proprio come papa Francesco aveva pregato in vista del vertice Usa-Corea del Nord, stiamo aprendo la strada ad un nobile sforzo, che assicurerà un futuro di pace per la penisola coreana ed il mondo intero.

Durante il rigido inverno del 2017, il popolo coreano ha portato le candele nel modo più bello e pacifico per salvaguardare la democrazia ed illuminare la nuova strada.

Il percorso di pace che ha avuto inizio dalla rivoluzione a lume di candela è diventato la forza trainante di una svolta miracolosa.

La Santa Sede ha inviato una delegazione alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici invernali di Pyeongchang e ha fornito un forte sostegno alla pace nella penisola coreana.

Papa Francesco ha benedetto il nostro cammino verso la pace e ha camminato insieme a noi attraverso le sue preghiere.

Vorrei esprimere ancora una volta la mia profonda gratitudine a papa Francesco e alla Santa Sede per aver fornito grande incoraggiamento e speranza alla nazione coreana nel suo insieme e alle due Coree, che desiderano la pace e al momento stanno recuperando il senso di fratellanza.

Sua Eminenza Cardinale Parolin,

Distinti ospiti,

L'amore per il genere umano, che il cristianesimo e la civiltà europea hanno contribuito a far fiorire, ha trasceso il tempo e lo spazio per fornire incoraggiamento alla penisola coreana.

Lo spirito di inclusione e solidarietà incarnato dall'Unione europea fornisce ispirazione al nostro viaggio verso la pace permanente sulla penisola.

La storia che il genere umano ha scritto finora è deprecabile e permeata di storie di guerra.

La dichiarazione di fine guerra nella penisola coreana e la firma di un trattato di pace saranno come sciogliere l'ultimo regime di guerra fredda rimasto sulla terra.

Come scritto nel libro dei Salmi, l'amore e la verità si incontreranno, e la giustizia e la pace si abbracceranno in un bacio ora nella penisola coreana.

Le preghiere per la pace nella penisola coreana, che abbiamo offerto oggi nella basilica di San Pietro, risuoneranno come echi di speranza nei cuori del popolo delle due Coree e anche della gente di tutto il mondo che desidera la pace.

Questa sarà fonte di grande forza per il nostro popolo che desidera la pace. Di sicuro, le nostre preghiere oggi si trasformeranno in realtà.

Raggiungeremo la pace e supereremo la divisione senza fallire.

Prego per la pace per ciascuno di voi.

Grazie.