Rohingya, dall’Ue una missione d’inchiesta in Myanmar per valutare sanzioni

Cecilia Malmstrom, commissario per il Commercio: “La ragione è la palese violazione dei diritti umani in Myanmar”. I funzionari europei dovranno esaminare la possibilità di escludere il Myanmar da un particolare regime commerciale. Cambogia punita per le limitazioni alla democrazia.


Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) – L'Unione europea (Ue) invierà una missione d’inchiesta in Myanmar, che valuterà se imporre sanzioni commerciali a Naypyidaw per violazioni dei diritti umani. Lo ha annunciato ieri Cecilia Malmstrom, commissario di Bruxelles per il Commercio, aggiungendo che la Cambogia perderà invece il suo status preferenziale negli scambi con l’Europa.

Malmstrom ha dichiarato che i funzionari europei dovranno esaminare la possibilità di escludere il Myanmar da un particolare regime commerciale chiamato Everything but arms (Eba – “Tutto tranne le armi”). Esso garantisce ai 49 Paesi meno sviluppati “un accesso in esenzione da dazi e contingenti verso l'Ue per tutti i prodotti, ad eccezione di armi e munizioni”.

A margine dell’incontro tra i ministri europei del commercio che si è svolto ad Innsbruck (Austria), il commissario ha affermato: “Non possiamo escludere questo risultato la ragione è la palese violazione dei diritti umani in Myanmar”. Secondo gli analisti, la mossa rappresenterebbe una misura punitiva per la crisi umanitaria che ha colpito la minoranza islamica Rohingya nello Stato occidentale di Rakhine.

Un recente rapporto delle Nazioni Unite (Onu) accusa i militari di Myanmar di stupri e uccisioni di massa con “intenti di genocidio” e chiede che il comandante in capo e cinque generali del Tatmadaw [l’esercito birmano] siano perseguiti secondo il diritto internazionale. Naypyidaw respinge la maggior parte delle accuse contenute nel rapporto, accusando i “terroristi bangladeshi” per la maggior parte dei resoconti di atrocità.

Per quanto riguarda la Cambogia, il 26 febbraio scorso l’Ue aveva minacciato Phom Penh di “misure mirate specifiche”, se non avesse smesso di usare il sistema giudiziario come “strumento politico” per molestare ed intimidire avversari politici, società civile, attivisti per i diritti dei lavoratori e difensori dei diritti umani. Lo scorso luglio, Bruxelles aveva di nuovo ammonito il governo cambogiano in occasione delle elezioni generali, tenutesi senza partiti d’opposizione.

Esse hanno consegnato il sesto mandato al Primo ministro Hun Sen, da 32 anni al potere. Sia Stati Uniti che Ue avevano in precedenza ritirato il proprio sostegno economico al voto, citando azioni governative considerate limitanti la democrazia nel Paese. Malmstrom ha riferito che una delegazione europea è già stata in Cambogia. “Ho comunicato oggi al governo che avvieremo la procedura per il ritiro dell'Abe. Senza miglioramenti chiari e dimostrabili ciò porterà alla sospensione delle preferenze commerciali”, ha concluso.