Jharkhand, stretta sulle Ong cristiane. Vescovi: discriminati solo perché cristiani

I presuli consegnano un memorandum al governatore. Le indagini si sono inasprite con lo scandalo sulla compravendita di neonati che coinvolge le suore di Madre Teresa. Segretario Conferenza episcopale: “Il governo vorrebbe trovare le prove che i gruppi cristiani sono terroristi”.


Ranchi (AsiaNews/Agenzie) – Le Ong cristiane del Jharkhand non sono né illegali né un covo per terroristi. È quanto sottolineano i vescovi cattolici dello Stato indiano attraverso un memorandum consegnato al governatore Droupadi Murmu. L’operato delle organizzazioni cristiane è finito sotto la lente d’ingrandimento delle autorità statali in seguito allo scandalo sulla compravendita di neonati che ha coinvolto un orfanotrofio delle suore di Madre Teresa. Da lì è partita un’inchiesta su tutte le strutture delle Missionarie della Carità. Ora però, lamentano i vescovi, le indagini si sono allargate a tutte le associazioni cristiane, diventate bersaglio di discriminazione – è la denuncia – “solo perché cristiane”.

Il Consiglio dei vescovi dello Stato (Jharkhand Bishops’ Council) ha presentato il documento ieri in conferenza stampa. La delegazione di vescovi era capitanata dal card. Telesphore P. Toppo, arcivescovo emerito di Ranchi. Nel testo consegnato al governatore, i vertici ecclesiastici accusano il Dipartimento d’indagine criminale (Cid) della polizia indiana di “sottoporre le Ong cristiane ad attacchi violenti e false accuse”.

Tutte le associazioni infatti “sono registrate il base al Foreign Contribution (Regulation) Act (Fcra) [legge che regola l’accettazione e l’utilizzo di fondi stranieri, ndr] e hanno sottoposto le analisi di bilancio al Ministero federale dell’interno. Esse presentano le ricevute fiscali con regolarità, e i dettagli delle operazioni sono disponibili sui siti governativi”.

Secondo i vescovi, “è sorprendente che l’unità statale della Cid abbia avviato l’indagine persino dopo la verifica dei conti da parte del governo centrale, che ha pure rinnovato i permessi”. Per questo, è la denuncia, “le Ong vengono colpite solo perché cristiane: tutto questo è ingiusto, fazioso, illegale e contro la giustizia”. “Chiediamo a sua Eccellenza – si legge nel testo – che faccia in modo che la nostra comunità amante della pace, sempre al servizio della popolazione, della nazione e dei poveri, possa portare avanti il proprio lavoro senza alcuna forma d’intimidazione”.

Durante la conferenza stampa mons. Theodore Mascarenhas, segretario generale della Conferenza episcopale (Cbci) e segretario anche del Consiglio regionale dei vescovi del Jharkhand, ha dichiarato che una stretta simile sui fondi provenienti dall’estero avrebbe un’unica spiegazione: “Forse il governo statale vuole trovare prove che i funzionari dei gruppi cristiani sono terroristi? Ma le organizzazioni cristiane non sono le uniche a ricevere soldi dall’estero in base al Fcra. Perché allora le altre Ong sono state risparmiate?”.