Peshawar, i talebani attaccano un comizio elettorale: 20 morti e oltre 60 feriti

Tra le vittime vi è anche Haroon Bilour, tra i principali esponenti dell’Awami National Party. L’attentatore era imbottito con otto chili di esplosivo. Proteste contro il governo di Islamabad: “Non garantisce la sicurezza”. Annunciato il dispiegamento di oltre 371mila soldati a difesa dei seggi.


Peshawar (AsiaNews/Agenzie) – È di almeno 20 morti e 63 feriti il bilancio aggiornato di un attentato avvenuto intorno alla mezzanotte di ieri a Peshawar, nel Pakistan settentrionale, contro un comizio elettorale dell’Awami National Party (Anp). A compiere l’attacco sarebbe stato un solo kamikaze imbottito di circa otto chilogrammi di esplosivo. Poche ore fa il gesto è stato rivendicato dal gruppo terrorista islamico Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp): il suo portavoce Mohammad Khurasani ha descritto la carneficina come una “vendetta per il precedente governo dell’Anp” e promesso ulteriori azioni in vista delle imminenti elezioni politiche del 25 luglio.

Tra le vittime vi è anche Haroon Bilour (v. foto 2), 47 anni, tra i principali esponenti politici del partito e candidato proprio nel collegio elettorale locale (PK-78). Dalle prime ricostruzioni dell’incidente, sembra che il bersaglio principale fosse proprio l'uomo. I testimoni hanno infatti raccontato che l’attentatore si è fatto esplodere nel momento in cui si è avvicinata la macchina che lo trasportava, nell’area di Yakatoot. I suoi funerali si svolgeranno oggi alle cinque di pomeriggio (ora locale) al Wazir Bagh.

L’incidente ha già suscitato le prime polemiche da parte di Sardar Mohammad Raza Khan, ex giudice a capo del comitato elettorale (Cec), che lamenta una “debolezza delle istituzioni” nel garantire la sicurezza della tornata elettorale. Poi ha aggiunto che l’attacco è una “cospirazione contro le elezioni trasparenti”. Anche per Mian Iftikhar Hussain, leader dell’Anp, “il governo ha fallito nel garantire protezione. Forse qualcuno desidera sabotare le elezioni e spingere il nostro partito fuori dalla corsa elettorale”.

Nel frattempo Asif Ghafoor, generale maggiore dell’esercito pakistano e suo portavoce, fa sapere che oltre 371mila militari – circa un terzo delle forze armate - verranno schierati a difesa degli 85mila seggi. Delle truppe annunciate, almeno 135mila sono ex militari in pensione richiamati in servizio per l’occasione.