Mike Pompeo a Pyongyang con il cd di 'Rocket Man' e un obiettivo: un piano per la denuclearizzazione

Il Segretario di Stato Usa si fermerà a Pyongyang per due giorni. Al centro dei dialoghi anche la restituzione delle salme americane. La Corea del Nord spera in un secondo summit.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo è a Pyongyang per la terza volta con un cd di Elton John, una lettera del presidente Trump e un obiettivo: riportare a Washington un piano dettagliato per la denuclearizzazione della penisola.

Pompeo è arrivato a Pyongyang questa mattina e resterà fino a domani prima di recarsi a Tokyo per un summit con i ministri degli Esteri di Giappone e Corea del Sud. È la prima volta che resta nel Paese per la notte. Ad accoglierlo, vi è stata una figura centrale dei recenti dialoghi fra i due Paesi: Kim Yong-chol, generale nordcoreano legato a episodi controversi delle passate tensioni con Seoul. Al centro dei dialoghi c’è il futuro programma di denuclearizzazione – che deve essere dettagliato per mettere tacere gli scetticismi e le critiche in patria, sorte sin dal summit del 12 giugno – e il rimpatrio delle salme dei soldati americani morti nella guerra del 1950-53.

La Corea del Nord mira a un alleggerimento delle sanzioni e, a quanto riporta Kyodo News, spera in un secondo summit con Washington a Ginevra. Al momento attuale, gli Usa assicurano di non aver intenzione di cambiare la propria politica inflessibile, sebbene abbiano di recente adottato un linguaggio più “morbido”, chiedendo a Pyongyang una denuclearizzazione “definitiva e del tutto verificata”, piuttosto che “completa, verificabile e irreversibile”.

Su questo punto, le voci scettiche si moltiplicano: membri dell’opposizione sudcoreana, esperti di Corea del Nord e intelligence statunitense affermano che il Paese socialista sta ancora portando avanti le proprie ricerche nucleari e missilistiche.

Tuttavia, Pompeo non è giunto a Pyongyang a mani vuote, ma ha con sé una lettera di Trump e un cd di Elton John, con la canzone “Rocket Man”: è il nomignolo (uomo-razzo) che il presidente Usa aveva dato a Kim Jong-un quando le tensioni erano al loro picco. L’argomento del soprannome era uscito durante il summit. A quanto pare, Trump aveva promesso al leader nordcoreano – che non aveva mai udito la canzone – di fargli avere il cd.