India, lotta alle fake news: WhatsApp offre 50mila dollari per fermare i linciaggi

È salito a 27 il numero delle persone uccise a causa di messaggi e video falsificati. Le autorità di Delhi richiamano i vertici dell’applicazione ad assumersi le proprie responsabilità. In progetto forme di collaborazione con la polizia; nuove funzioni che consentono di bloccare “le catene di Sant’Antonio”.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – WhatsApp, la famosa piattaforma di messaggistica online, ha deciso di offrire 50mila dollari alle autorità indiane per contrastare la diffusione di fake news. La decisione giunge all’indomani del rigido richiamo da parte del governo di Delhi, preoccupato per i recenti episodi di linciaggio da parte di folle istigate da false notizie che circolano sull’applicazione digitale.

Intanto nel Paese continua ad aumentare il numero di persone uccise per accuse non fondate. Gli inquirenti riportano che sono almeno 27 gli indiani assassinati a causa di messaggi di testo e video falsificati e poi inoltrati a catena su WhatsApp. La maggior parte delle vittime erano accusate senza alcuna prova di rapimento di minori, furto e abusi sessuali. Le violenze hanno colpito soprattutto persone straniere, sconosciute alla popolazione locale, o che non parlano il dialetto regionale.

Con i suoi 200 milioni di utenti, l’India rappresenta il più grande mercato per la nota applicazione che in tutto il mondo conta 1,5 milioni di iscritti. Le autorità lamentano che quando una notizia inizia a fare il giro dei social, è difficile frenarne la propagazione. Per questo due giorni fa Shankar Prasad, ministro per l’elettronica e l’informatica, ha diffuso una nota in cui definisce come “inaccettabile” la circolazione di messaggi creati al solo scopo di provocare e istigare la folla. Poi invitava i vertici dell’applicazione a prendere seri provvedimenti e “non assolversi dalle proprie responsabilità e obblighi” di frenare la diffusione di notizie non veritiere.

Data la gravità degli incidenti, la dirigenza di WhatsApp ha deciso di correre ai ripari, soprattutto in vista delle elezioni politiche del 2019 in cui i “diffusori di odio” potrebbero creare ancora più confusione per scopi personali. La compagnia fa sapere che vuole attuare un programma in collaborazione con funzionari di polizia; poi sta testando una nuova funzione che consentirebbe di bloccare l’inoltro (in inglese “forward”) dei messaggi falsificati (le famose “catene di Sant’Antonio”); infine vuole aggiungere una nuova icona che permette agli amministratori delle chat di gruppo di controllare i testi pubblicati.