L’India offre alle Seychelles 100 milioni di dollari per frenare Pechino

L’accordo prevede anche la donazione di un aeroplano per il pattugliamento dei mari. Per il presidente Danny Faure è la prima visita ufficiale a Delhi. L’attivismo del premier indiano Narendra Modi è dovuto alla crisi dei legami strategici con Maldive e Sri Lanka, sempre più allineate a Pechino.


Victoria (AsiaNews/Agenzie) – Un regalo del valore di 100 milioni di dollari: è quanto l’India ha offerto alle Seychelles per contrastare l’egemonia cinese nell’Oceano indiano. L’accordo è stato siglato questa settimana tra il premier indiano Narendra Modi e il presidente dell’arcipelago Danny Faure, per la prima volta in visita a Delhi. Il credito verrà speso per la sicurezza marittima e per un Dornier, aeroplano utilizzato per il pattugliamento dei mari.

L’incontro tra i due leader si è svolto in un clima cordiale, nonostante di recente i partiti d’opposizione nelle Seychelles abbiano respinto la proposta dell’India di costruire edifici navali sull’isola di Assumption. L’obiettivo del premier Modi è tentare di rafforzare i legami commerciali tra i Paesi e sostenere la presenza di Delhi nell’area ai danni della Cina. A margine dell’accordo ha dichiarato: “L’India e le Seychelles sono grandi partner strategici. Rispettiamo i valori chiave della democrazia e condividiamo la visione strategica di mantenere pace, sicurezza e stabilità nell’Oceano indiano”.

Oltre all’accordo sono stati firmati altri sei progetti di sviluppo. Tuttavia il principale campo di collaborazione rimane il settore della difesa: nel 2013 l’India ha donato il primo aeroplano Dornier e installato sei sistemi radar di videosorveglianza costiera; nel 2016 ha dotato la guardia costiera di una motovedetta veloce (Fast Interceptor Boat).

Il dinamismo del premier indiano è dovuto soprattutto allo sgretolamento dei legami strategici con Maldive e Sri Lanka. Nel caso del primo Paese, Delhi ha criticato con durezza il comportamento del presidente Abdulla Yameen che ha provocato una crisi costituzionale dopo aver posto in arresto diversi membri dell’opposizione. Per lo Sri Lanka, ormai sembra inevitabile il suo scivolamento all’interno della sfera d’influenza cinese, che ha ottenuto il controllo del porto di Hambantota per 99 anni. Lo scalo sarà una delle tappe per le merci che verranno trasportate lunga la “Nuova Via della Seta cinese”.