Gli auguri di Kirill e di Putin per i Mondiali di calcio
di Vladimir Rozanskij

Il patriarca tifa Russia, ma raccomanda al clero ortodosso di offrire massima accoglienza e ospitalità a coloro che si recheranno nel Paese. Putin ringrazia il capo della Fifa e ricorda lo slogan dei russi: “Lo sport è al di fuori della politica”. Le 11 città dove si svolgeranno le partite sono come un viaggio nella Russia “classica” e “profonda”. Alle donne russe, la raccomandazione di evitare rapporti “promiscui” con atleti stranieri.


Mosca (AsiaNews) – A poche ore dall’inizio dei Campionati del mondo di calcio, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (Gundjaev) ha espresso i suoi auguri per la riuscita della manifestazione, e per un buon risultato da parte della nazionale russa. “Spero che questo grande evento si svolga con pieno successo, e si rifletta positivamente sul morale della nostra gente” – ha dichiarato ieri Kirill all’apertura della sessione del Consiglio superiore ecclesiastico a Mosca. “Questo – ha aggiunto - dipenderà in buona parte dalla qualità del gioco della nostra selezione nazionale, e qui non ci rimane altro che pregare e sperare che possa essere più che dignitosa. E anche confidare nella buona preparazione dei nostri sportivi”.

Il patriarca ha anche raccomandato al clero ortodosso e a tutti i russi di offrire la massima accoglienza a coloro che si recheranno in Russia per i campionati: “Vorrei chiedere a tutti di essere pronti ad accogliere degnamente, anche nelle strutture ecclesiali, tutte le persone che si rivolgeranno alla Chiesa ortodossa russa e s’interesseranno alla vita delle nostre comunità; è un dovere di ospitalità, ma anche un impegno pastorale e un’opportunità per esprimere il nostro carattere nazionale”. Il supremo pastore degli ortodossi russi spera dunque che si possa superare lo stereotipo di una Chiesa ortodossa inaccessibile e ostile nelle sue lunghe liturgie medievali, senza capacità di stringere relazioni personali e di accogliere i lontani, come in effetti spesso accade nelle parrocchie russe.

I campionati si tengono da oggi fino al 15 luglio; lle partite si svolgeranno in 11 città della Russia: Mosca, San Pietroburgo, Sochi (sul Mar Nero, teatro delle Olimpiadi invernali del 2014), Kazan (capoluogo della regione dei tatari), Nižnij Novgorod (la terza città della Russia, alla confluenza tra i grandi fiumi Volga e Oka), Saransk (capoluogo dei Mordvini, zona di lager staliniani), Samara (altra grande città sul Volga), Rostov sul Don (storica città dei cosacchi, vicina alle zone del conflitto ucraino), Volgograd (già Stalingrado), Kaliningrad (nell’enclave russa della Prussia orientale, già Konigsberg, città natale di Kant) ed Ekaterinburg (unica città oltre gli Urali, luogo dell’eccidio di Nicola II e della sua famiglia). Sarà quindi anche un viaggio per la Russia non solo “classica”, ma anche quella “profonda” e meno conosciuta, e l’auspicio è di saper dimostrare al mondo una grandezza diversa, più umana e diversificata di quanto si pensi.

Questo almeno è il desiderio del presidente Vladimir Putin, che a sua volta è intervenuto al 68mo Congresso della Fifa a Mosca, nel grande complesso fieristico dell’Expocentr alla vigilia dell’inizio dei Campionati. Dopo aver ringraziato Gianni Infantino, capo della FIFA, per aver creduto nella Russia anche in questi anni complicati, Putin ha sottolineato che “per il nostro Paese i campionati del mondo hanno un grande significato: esso realizza i sogni di tantissimi nostri tifosi. Abbiamo costruito dodici stadi di concezione avanzatissima con ampie infrastrutture, ma soprattutto accoglieremo un enorme quantità di amanti del football da tutto il mondo”. Ricordando che lo slogan che i russi propongono da sempre al mondo è “Lo sport è al di fuori della politica”, ed è quindi l’occasione per riavvicinare anche chi è lontano, il presidente ha espresso il suo ardente desiderio “che tutti gli ospiti si rendano conto dell’affabilità e apertura di cuore del nostro popolo, possano comprendere la nostra cultura autentica [samobytnoj, termine intraducibile per esprimere l’identità o “anima” russa] e apprezzare gli eccezionali doni naturali della Russia, desiderando tornare di nuovo da noi”.

In occasione della Coppa del mondo, stanno giungendo a Mosca diversi leader stranieri, molti dei quali sono stati annunciati nel briefing del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Il presidente russo ha già avviato in questi giorni diversi colloqui con i presidenti dell’Azerbaigian, Ruanda, Bolivia, Libano e Armenia. Sono già arrivati a Mosca anche diversi alti funzionari della Corea del Nord, come il presidente dell’Assemblea nazionale Kim en Nam, con i quali si valuteranno le prospettive dopo l’incontro ai vertici di Kim e Trump (che ha suscitato a Mosca parecchie gelosie).

Nel frattempo, la presidente della Commissione parlamentare della Duma per la Famiglia, Tamara Pletneva, ha raccomandato alle donne russe di evitare rapporti promiscui con gli atleti stranieri, soprattutto quelli “di altre razze”, per evitare il fenomeno dei “figli dell’80”, i bambini nati dopo le Olimpiadi di Mosca del 1980 e rimasti nelle mani di uno stuolo di madri single, creando notevoli disagi a loro e ai loro bambini.