Teheran e Bruxelles al lavoro per salvare l’accordo sul nucleare. E i commerci

Zarif: “Siamo sulla buona strada”, ulteriori progressi “nelle prossime settimane”. Mogherini: preservare i principi dell’accordo. Dalla firma triplicate le esportazioni francesi in Iran. Nel 2017 l’export tedesco ha toccato i tre miliardi. Petrolio iraniano: Ue pronta a sostituire il dollaro con l'euro nei pagamenti. 

 


Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - L’Iran e i partner europei firmatari dello storico patto sul nucleare (Regno Unito, Francia e Germania) sono pronti a sottoscrivere un “accordo di massima” per salvare i principi base del testo sottoscritto a Vienna nel 2015. Il ministro degli Esteri di Teheran Mohammad Javad Zarif, in questi giorni a Bruxelles ultima tappa di un viaggio diplomatico che ha toccato Russia e Cina, riferisce che “siamo sulla buona strada” e “molto dipenderà dalle prossime settimane”.  

La diplomazia dell’Ue continua dunque a muovere le proprie pedine per mantenere in vita il Jcpoa, in risposta alla decisione del presidente Usa Donald Trump di cancellarlo e reintrodurre al contempo nuove sanzioni che colpiscono al cuore l’economia iraniana (e i suoi partner). Al termine del vertice di ieri a Bruxelles Zarif ha parlato di “un buon inizio” di un processo “già avviato”. 

Egli è convinto che vi saranno ulteriori progressi “nelle settimane a venire”. Il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini ha aggiunto che gli esperti “sono già al lavoro” per mantenere in vita i principi dell’accordo. Fra gli obiettivi quello di mantenere aperto il canale delle esportazioni petrolifere iraniane e delle transazioni bancarie con Teheran, nel mirino delle sanzioni Usa. 

Del resto le aziende europee sono fra le prime e principali beneficiare della firma dello storico accordo, che ha rappresentato (forse) il più importante successo in politica estera dell’ex presidente Usa Barack Obama. Le esportazioni tedesche in Iran hanno toccato i tre miliardi di euro nel 2017. L’export francese nella Repubblica islamica ha registrato un’impennata passando dai 562 milioni di euro del 2015 agli 1,5 miliardi dello scorso anno. Il gigante transalpino del petrolio Total ha già promesso di investire quasi cinque miliardi di dollari nel giacimento petrolifero di South Pars.

Infine, fonti diplomatiche dell’Unione a Bruxelles riferiscono dietro anonimato che l’Ue è “pronta ad abbandonare” il dollaro, sostituendolo con l’euro per il pagamento delle forniture di petrolio iraniane. Se confermata, si tratterebbe di una scelta che segna una distanza ulteriore fra Europa e Stati Uniti nei rapporti con Teheran.