Processo in Australia per il card. Pell. La Santa Sede conferma per lui il periodo di congedo

Il porporato si è di nuovo dichiarato “non colpevole”. Alcune accuse sono state giudicate “inconsistenti” e sono cadute. Altre accuse risalgono agli anni ’90 e ’70.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La Santa Sede ha confermato la concessione di un periodo di congedo al card. George Pell per difendersi dalle accuse di abusi sessuali. La conferma è avvenuta oggi, dopo che Il tribunale di Melbourne ha stabilito che il porporato sarà processato con l'accusa di abusi sessuali, risalenti a decine di anni fa. Il magistrato Belinda Wallington ha respinto alcune delle più gravi accuse, che erano state ascoltate durante l'udienza preliminare di quattro settimane fa ritenendole “inconsistenti”, ma ha deciso che ci sono elementi sufficienti per giustificare un processo davanti a una giuria. Una delle accuse risale agli anni ’90 quando il card. Pell era arcivescovo di Melbourne; un’altra risale agli anni ’70, quando lui era un semplice prete a Ballarat.

Il cardinale, 76 anni, uno dei più stretti collaboratori di papa Francesco, per la riforma dell’economia in Vaticano, si è ancora una volta dichiarato “non colpevole” davanti al tribunale.

Non pochi analisti suggeriscono che la campagna contro il card. Pell sia una “vendetta trasversale” dei gruppi mafiosi che oggi, grazie alla riforma da lui sostenuta, si trovano a non poter utilizzare più la banca vaticana come strada per il riciclaggio del loro denaro.

La dichiarazione del direttore della Sala stampa dice: “La Santa Sede prende atto della decisione emanata dall’autorità giudiziaria in Australia riguardante Sua Eminenza il Cardinale George Pell. L’anno scorso il Santo Padre gli aveva concesso un periodo di congedo per potersi difendere dalle accuse che gli erano state contestate. Tale disposizione rimane tuttora valida”.