Cristiani avvertono: pochi i nostri candidati alle elezioni di luglio
di Kamran Chaudhry

I partiti politici della minoranza lanciano la campagna “Elezione, non selezione”. Critiche al sistema di selezione dei candidati delle minoranze, che vengono scelti dai partiti musulmani.


Lahore (AsiaNews) – I cristiani del Pakistan temono di non venire rappresentati in modo adeguato alle prossime elezioni generali, che si svolgeranno il 15 luglio 2018. Per questo alcuni partiti e movimenti delle minoranze hanno lanciato una campagna dal titolo “Elezione, non selezione” e chiesto l’aumento dei seggi riservati alle minoranze religiose.

L’iniziativa è stata presentata a Lahore il 21 aprile. I relatori hanno criticato l’attuale sistema di selezione dei candidati, che prevede la scelta da parte dei partiti politici musulmani anche per quanto riguarda i rappresentanti delle comunità di minoranza.

Sajid Ishaq, presidente del partito cristiano Pakistan Interfaith League (Pil), lamenta che “circa tre milioni di votanti (tra cui 1,32 milioni di cristiani) possono solo eleggere candidati locali nelle assemblee nazionali e provinciali. I seggi riservati sono paragonabili alla schiavitù. I rappresentanti selezionati sono indaffarati a compiacere i vertici di partito e non hanno radici nelle comunità. Persino il Comitato della riforma elettorale non ha parlamentari esterni alla comunità musulmana”. Poi lancia un appello: “Venite incontro alle nostre richieste, se volete proteggere sul serio i nostri diritti”. Lo scorso anno anche la Conferenza episcopale pakistana aveva espresso dubbi simili. “Avvertiamo – si leggeva in una nota – che l’attuale sistema elettorale per la selezione dei candidati delle minoranze, nominati dai partiti politici in base a seggi riservati, non rappresentano la comunità. Per questo chiediamo al governo di creare un sistema giusto ed equo”.

In vista delle elezioni generali, la Commissione elettorale ha reso nota la distribuzione [dei seggi] per i distretti, le agenzie, le Aree tribali amministrate a livello federale (Fata), il Territorio della capitale Islamabad e le assemblee provinciali. Le ripartizioni sono state assegnate in base ai risultati del censimento del 2017.

I cristiani lamentano però che, ad oggi, ancora non sono stati diffusi i numeri relativi ai non musulmani. Su un totale di 342 seggi all’Assemblea nazionale (il Parlamento), alle minoranze spettano solo 10 posti. Ishaq fa notare che “dal 1998 la popolazione è cresciuta del 63% [da più di 132 a oltre 207 milioni di abitanti, ndr], ma i seggi riservati alle minoranze sono rimasti invariati”. Samson Salamat, capo del Rwadari Tehreek Movement (Movimento interreligioso per la tolleranza), chiede ai governi provinciali di organizzare una conferenza di tutti i partiti e dare avvio ad un processo di consultazione delle minoranze. “Abbiamo bisogno – dichiara – di politiche sia di lungo che di breve periodo per la protezione delle minoranze. I leader religiosi e sociali devono unirsi per coordinare gli sforzi e parlare a voce alta”.