Quetta, due morti e tre feriti in un attentato contro una chiesa

È il terzo episodio di violenza contro la comunità cristiana della città. Le vittime sono Rashid Khalid e Azhar Iqbal, deceduti nella corsa verso l’ospedale. L’attacco compiuto nel quartiere cristiano di Isa Nagri.


Quetta (AsiaNews/Agenzie) – Almeno due cristiani sono morti ieri durante un attacco perpetrato da criminali armati che hanno aperto il fuoco a Isa Nagri, un quartiere cristiano vicino Brewery Road, nella città di Quetta. Lo riferisce a DawnNewsTV Abdur Razzaq Cheema, commissario di polizia, che aggiunge che l’attacco è stato compiuto mentre i fedeli uscivano dalla chiesa locale. L’agente riporta la presenza di quattro attentatori, arrivati a bordo di motociclette, che sono entrati nel quartiere e hanno iniziato a sparare all’impazzata contro i cristiani.

Le autorità fanno sapere che in tutto i cristiani feriti erano cinque, ma poi due di loro – Rashid Khalid e Azhar Iqbal – sono deceduti nella corsa verso l’ospedale Bolan Medical Complex. Le altre tre persone ferite sono state identificate come Mehvish, Sunena e Samuel: quest’ultimo sarebbe una figura di spicco della comunità locale.

Si tratta del terzo attentato contro la comunità cristiana che viene condotto nel giro di pochi mesi a Quetta. Lo scorso dicembre almeno 9 persone sono morte nell’attacco alla Bethel Memorial Methodist Church, rivendicato dallo Stato islamico. I fondamentalisti del Califfato hanno reclamato anche l’aggressione nel Lunedì dell’Angelo (2 aprile) ad un gruppo di cristiani che viaggiava su un rickshaw in Shah Zaman Road, nella quale sono rimaste uccise quattro persone.

Mir Sarfaraz Bugti, ministro dell’Interno del Balochistan, ha condannato l’attentato e promesso risposte rapide. Un contingente di polizia è stato dispiegato sulla scena e ha circondato l’area. Intanto i cristiani hanno dato vita ad una manifestazione di protesta contro il governo provinciale e chiesto l’arresto immediato degli attentatori. Amjad Faryad, zio di Rashid Khalid (una delle vittime), lamenta: “Perché siamo sotto attacco? I terroristi ci colpiscono con facilità ma le nostre forze di sicurezza e il governo provinciale rimangono spettatori silenziosi”.