Parigi, 10 miliardi di dollari per rilanciare l’economia libanese

Il piano prevede 10 miliardi entro i prossimi quattro anni, per toccare i 23 miliardi nei prossimi 12. Una risposta alla grave crisi che ha colpito il Paese dei cedri, acuita dalla guerra in Siria e dall’emergenza rifugiati. Il monito degli esperti: ridurre la spesa per evitare la bancarotta. Alla conferenza presente Riyadh, nessun invito per Teheran.

 


Parigi (AsiaNews/Agenzie) - I Paesi donatori del Libano, riuniti in conferenza a Parigi, sono pronti a stanziare un piano di investimenti di 10 miliardi di dollari per risollevare il Paese dei cedri attraversato da una grave crisi economica, acuita dalla guerra in Siria e dalla crisi dei rifugiati. All’incontro (Cedre) in programma oggi nella capitale francese partecipano 41 nazioni insieme a delegati della Banca mondiale, del Fondo monetario internazionale e di altri organismi economici, finanziari e umanitari.

Fonti della diplomazia francese affermano che il sostegno economico mira a creare “un muro di sicurezza” fra il Libano e “i problemi” della regione, in un momento di “profonda incertezza politica”. Da qui la scelta di rifornire le casse del Paese arabo, martoriato negli ultimi anni da profonde crisi economiche e dall’immigrazione di massa di profughi siriani in fuga dalla guerra.

Il piano di aiuti prevede lo stanziamento complessivo di circa 10,1 miliardi di dollari, distribuito in quattro anni. La somma toccherà i 23 miliardi nei prossimi 12 anni. Nel pacchetto sono previsti prestiti a tasso agevolato e donazioni dirette; la somma complessiva supera i sette miliardi di dollari, obiettivo prefissato dal governo di Beirut alla vigilia della conferenza.

L’incontro di Parigi giunge a circa un mese di distanza dalle prime elezioni generali dell’ultimo decennio, in programma a maggio, dopo che il Parlamento - eletto nel 2009 - ha prolungato per tre volte il mandato contravvenendo i dettami costituzionali.

Analisti ed esperti sottolineano che il Paese dei cedri necessita con urgenza di ridurre la spesa pubblica, per scongiurare la bancarotta. Tuttavia, servizi primari come l’acqua pubblica, l’elettricità e la gestione della spazzatura presentano gravissime difficoltà e necessitano di forti investimenti per un rilancio complessivo. L’obiettivo, aggiunge un diplomatico francese, è quello di stanziare il denaro necessario affinché il LIbano “possa fornire servizi e infrastrutture al pubblico”, scongiurando l’intervento di parti terze [il riferimento è al movimento sciita di Hezbollah].

Alla conferenza di Parigi è presente l’Arabia Saudita mentre mancherà un delegato iraniano, l’altra grande potenza regionale che influenza la vita del Paese. Teheran, infatti, non è stata invitata all’incontro a differenza di Riyadh accolta con tutti gli onori.

A fronte dei finanziamenti, Beirut dovrà prendere una serie di provvedimenti per contrastare il debito pubblico (superiore di 10 volte al Pil); al contempo dovrà attuare misure più rigide nella lotta alla corruzione, uno dei mali endemici del Paese.